Gli insegnanti calabresi di sostegno dicono no alla chiamata diretta del dirigente scolastico
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CATANZARO, 24 MARZO 2015 - «La libertà d'insegnamento e la democrazia scolastica sono in pericolo». Lo dichiarano gli insegnanti calabresi specializzati su attività di sostegno dopo la lettura del Decreto legge definitivo sulla Riforma della Scuola (Renzi), assegnato alla Camera il 20 marzo 2015, avendo riscontrato nel testo gravi profili di incostituzionalità . Pertanto i docenti di sostegno chiedono a tutte le forze politiche che siano emendati nel capo III, l’articolo 6 e 7 che rimandano rispettivamente all’organico dell’autonomia per l’attuazione dei piani triennali dell’offerta formativa e alle “competenze del dirigente scolastico. Nell’articolo 6, comma 2 è scritto che l’organico dell’autonomia è determinato su base regionale con cadenza triennale. [MORE]
L’ organico dell’autonomia, che comprende i posti di sostegno, è soggetto alla chiamata dei presidi, venendo in tal modo meno i criteri di oggettività dettati dalle graduatorie dei docenti di sostegno poiché si affidano alla scelta discrezionale del dirigente scolastico.
La chiamata diretta dei dirigenti è incostituzionale anche se essa riguarda solo il personale di ruolo già assunto. La legge sulla mobilità, secondo cui i trasferimenti avvengono per merito e ordine di anzianità, titoli di servizio e titoli culturali, potrebbe essere inficiata dai giuochi di potere e dai ricatti essendo la scelta a discrezione del dirigente scolastico. Tra l’altro si potrebbero innescare rapporti clientelari, rispetto ai criteri basati sul merito proposti dal decreto legge Aprea.
I docenti specializzati sul sostegno chiedono di emendare al capo VII art 21, la lettera E, comma 1 e 2, (Delega al Governo in materia di sistema nazionale di istruzione e formazione) perché la ridefinizione del ruolo del docente di sostegno l’emanazione di un successivo provvedimento potrebbe cancellare il docente di sostegno o snaturarne il ruolo rispetto al disegno originario con cui è stata concepita questa figura arrecando ulteriore danno alle scuole statali.
Lina Latelli Nucifero