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Gli attacchi di oggi a Cristo!

Egidio Chiarella
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Gli attacchi di oggi a Cristo!
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Bisogna nella vita rispettare sia con le parole che con ogni raffigurazione, scritto o immagine oltre chi sta vicino, qualsiasi persona che abbia un certo ruolo e rappresenti la collettività nel suo insieme. Questa forma di riverire l’altro diventa più forte quando è rivolta al mondo religioso.

Cristo che è il simbolo della cristianità nel mondo non può non essere accolto con il cuore e con la mente pieni di gioia; mai nessuno potrà scherzare o millantare su ogni episodio della sua missione in vita o sulla sua crocifissione, subita da innocente per salvare e redimere l’umanità dal peccato. Scrive il teologo:

“Oggi, vivendo in una società soffocata dall’idolatria e dalla universale immoralità, si infanga la Persona di Gesù, volendo attraverso di Lui colpire alcuni uomini di Chiesa che hanno vissuto o vivono senza alcun timore del Signore. Ognuno deve sapere che è peccato gravissimo dire falsa testimonianza o spargere calunnie, non solo con la parola, ma anche con lo scritto, le immagini, le raffigurazioni, i disegni, le vignette o cose del genere”.

La strategia è chiara. Si vuole colpire un punto di rifermento per milioni di persone per rendere invisibile il cielo. L’uomo è ormai instradato verso un percorso completamente legato ad un materialismo sempre di più di moda e comunque pronto ad innalzare nelle tante piazze idolatre nuovi vitelli d’oro. L’iconografia religiosa è diventata lo bersaglio di questo tempo.

Ridicolizzare un santo o fare apparire Cristo in posizioni volgari, come è accaduto a Roma in questi giorni, inserendo nel manifesto pubblicitario dell’importante Teatro Macro l’immagine di Gesù che attrae con fare pedofilo un bambino. Uno scandalo orribile, alla fine denunciato e sconfessato dagli organizzatori. Ma il danno resta. Per giorni le immagini indecenti e prive di alcuno fondamento di verità sono state tuttavia date in pasto ad adulti e bambini.

Ognuno cerca la popolarità a tutti i costi e il detto irremovibile “pur che se ne parli” non è di sicuro una battuta fine a sé stessa, ma una chiara necessità di lanciare in rete e attraverso l’informazione cartacea la convinzione che ogni cosa fatta vada messa in circolo, piegandola possibilmente al pianeta dello scandalo. L’essenziale è attrarre; il seguito non va mai considerato.

Si vive non più in profondità, ma in superfice dove tutto è visibile, afferrabile, smontabile, truccabile, divorabile, ecc. Tutto alla fine rimane uguale; crescita zero; orizzonte offuscato; peccato verniciato. Chi colpisce Cristo oltre ad auto condannarsi per sempre non ferma l’uomo, ma lo rallenta. Il tempo sgretola come il muro di Berlino le menzogne e le teatralità confezionate per diffondere vergogna e sporcizia.

Chiarisce in proposito il teologo: “Ogni calunnia e ogni falsa testimonianza per essere perdonata, va obbligatoriamente riparata. Fare di Gesù un pedofilo è calunnia orrenda, abominevole falsa testimonianza, colpa gravissima più che la crocifissione. Gesù fu crocifisso ma da innocente. Questa falsa testimonianza o abominevole calunnia lo crocifigge dichiarandolo colpevole. Occorre ribellarsi con ogni forza contro le menzogne, le calunnie, le dicerie, gli scherzi, le bestemmie contro Colui che per amore nostro è finito sul patibolo della croce, trattato come un criminale mentre in verità è stato il più innocente e il più santo tra gli uomini”.

Il problema vero è che non si riconosce più il giudizio finale che spetta ad ognuno davanti al Signore. Chi può saltare questo posto doganale spirituale? Nessuno! Le menzogne e le falsità sono della terra, poi svaniscono nel cielo. Così muore ogni benedizione.

Non serve a nulla andare in chiesa e farsi benedire, se s’infrange il vangelo ogni giorno. Si pensa in questi casi, come ha spesso scritto il teologo, di essere dinnanzi ad un mago a cui si può chiedere di tutto e di più. Tanto il diavolo sa rispondere e imbrogliare la gente con fine accortezza.

Il prete non può cadere in questo tranello e deve stare attento a non accettare indirettamente la presenza continua di falsi fedeli che vanno redenti, ma prima di tutto vanno allontanati dall’attrazione della magia e di chi l’offre a chiunque per legarlo a sé.

Egidio Chiarella

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Scritto da Egidio Chiarella

Giornalista di InfoOggi

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