Giusto il carcere a vita? Rsponde Carmelo Musumeci ergastolano
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GENOVA, 10 LUGLIO 2013 - Non è giusto il carcere a vita perchè il male non potrà mai essere sconfitto con altro male e non serve a nessuno la sofferenza di un uomo destinato a morire dentro una cella che è già la sua tomba.
L’ergastolo è peggiore della pena di morte, perché non ha la compassione di ucciderti subito, ma è una pena di morte al rallentatore, bevuta a gocce: muori un po’ tutti i giorni fino alla fine della tua vita, per questo noi la chiamiamo “Pena di morte viva”.
Gli uomini ombra, gli ergastolani ostativi ad ogni beneficio penitenziario, non appartengono più a questo mondo, sono come fantasmi, non sono né morti, né vivi. Sono oltre 100 gli ergastolani che hanno superato i 30 anni di detenzione, altri 1400 circa moriranno in carcere. Eppure, come spiega il Prof Veronesi, anche la Scienza dice che dopo 20 anni l’uomo del reato non è più lo stesso uomo: giudicare un uomo colpevole per il resto della sua vita è, a parte l'errore, è un orrore. Molti di noi sono diventati uomini nuovi, perchè continuano a punirci? Che c'entriamo noi con quelli che eravamo prima? Siamo in molti che chiediamo di scontare la pena potendo ripagare il male fatto, perché ci murano vivi?
Oltre 28.000 cittadini hanno già firmato contro l’ergastolo sul sito www.carmelomusumeci.com e tra i Primi Firmatari ci sono Umberto Veronesi, Don Luigi Ciotti, Stefano Rodotà, Agnese Moro, Gino Strada, Giuliano Amato, Andrea Camilleri e molti altri. [MORE]
Carmelo Musumeci