Giovani italiani, non studiano e non lavorano: peggio di noi soltanto la Grecia
Economia Lombardia

Giovani italiani, non studiano e non lavorano: peggio di noi soltanto la Grecia

giovedì 19 febbraio, 2015

MILANO, 19 FEBBRAIO 2015 - Non lavorano, non studiano. Queste le componenti principali che contraddistinguono in negativo i giovani italiani tra i 15 ed i 29 anni. Sono i cosiddetti “neet”, ovvero i ragazzi che non sono più inseriti in alcun modo in un percorso scolatico/formativo né tantomeno lavorativo.

Si tratta del 26% degli under 30, più di 1 su 4. Una percentuale che denota una spiacevole crescita anche tra le donne che col 27.7% superano gli uomini, 24,4%. Questi dunque alcuni dei punti più dolenti del report “Noi Italia” stilato dall’Istat.

Dati che fanno riferimento al 2013, ma che mostrano come il Belpaese navighi in pessime acque, specie se rapportato con la media europea. Soltanto la Grecia, infatti, è peggio di noi. Davanti a noi la Bulgaria con una percentuale del 25,7%. Rapportati alle "grandi big" l'Italia ha il triplo dei "neet" della Germania (8,7%) e quasi il doppio della Francia (13,8%).

Nell’anno suddetto, la cifra di “neet” in Italia è aumentata del 42,2% rispetto al 2012, con la Sicilia a vincere tale triste primato, seguita da Campania, Calabria e Puglia. È il proprio il sud dell’Italia a pagare il dazio più alto. In rapporto alla situazione economica, nel mezzogiorno sono il 40.8% le famiglie che stentano non riuscendo a pagare le spese.

Anche in questo caso è la Sicilia ad avere i dati peggiori con il 50.2, poi Puglia (43%), e Calabria e Campania (38.8%). Diversa la situazione al nord. Qui il rank muove al contrario con gli indici più bassi registrati  nella provincia di Trento (10,6), nel Veneto (12,1), in Piemonte (12,2), in Toscana (12,5) e in Emilia-Romagna (14,1).[MORE]

Altro fattore negativo è l'aumento dell'età media, con 154,1 anziani ogni 100 giovani. La Liguria si conferma la regione più anziana, mentre la Campania è la regione più giovane. In Europa solo la Germania presenta un indice di vecchiaia più accentuato (158,4).

(Immagine da riparteilfuturo.it)

Giovanni Maria Elia

 


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