Giornata della memoria: gli alunni dell'IIS Petrucci-Ferraris-Maresca  ricordano La Shoah
Pubblica Istruzione Calabria

Giornata della memoria: gli alunni dell'IIS Petrucci-Ferraris-Maresca ricordano La Shoah

lunedì 27 gennaio, 2014

CATANZARO, 27 GENNAIO 2014 - Lo scorso 27 gennaio, giornata della memoria , gli alunni dell’IIS PETRUCCI-FERRARIS-MARESCA, diretto dalla prof.ssa Francesca Bianco, hanno ricordato La Shoah , un evento spartiacque, non soltanto per il XX secolo, ma anche nell’intera storia dell’umanità. E’ stato un tentativo senza precedenti sia di assassinare un intero popolo e di estinguerne la cultura, sia di distruggere la dignità umana di milioni di persone, oppositori e di “diversi”. Secondo la dirigente Bianco, che ha fortemente voluto momenti di riflessione svoltisi in tutte le sedi e classi dell’IIS ,
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“ lo studio della Shoah aiuta a meglio comprendere le implicazioni del pregiudizio, del razzismo, dell’antisemitismo e del ragionamento per stereotipi in qualsiasi società e a qualsiasi età. Occorre che le nuove generazioni, nella nostre scuole, la comprendano come profonda e drammatica esperienza umana affinchè simili tragedie non accadano mai più”. In questo senso, nella sede del Petrucci, gli alunni guidati dalla prof.ssa Anna Rotundo, hanno partecipato con attenzione e coinvolgimento ad un cineforum in cui la dirigente Bianco ha ricordato ai ragazzi Primo Levi, il quale scriveva come “ Un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengano tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede: sarà un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e bisogno, dimentico di dignità e discernimento, poiché accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso”. Ci si è poi soffermati sulla straordinaria figura di Etty Hillseum, scrittrice, testimone e vittima della Shoah :

“Il marciume che c'è negli altri c'è anche in noi, continuavo a predicare: e non vedo nessun'altra soluzione, veramente non ne vedo nessun’altra, che quella di raccoglierci in noi stessi e di strappar via il nostro marciume. Non credo più che si possa migliorare qualcosa nel mondo esterno senza prima aver fatto la nostra parte dentro di noi.

E' l'unica lezione di questa guerra: dobbiamo cercare in noi stessi, non altrove”.
All’insegna di questo messaggio di Etty sul “togliere via il proprio marciume” , significative sono state le riflessioni scaturite dagli alunni al termine dell’incontro: le testimonianze di Etty Hillesum e di Primo Levi sono state da questi ragazzi interiorizzate e contribuiranno a formare la loro identità ed etica personale. Questo processo contribuirà certamente alla maturazione di quei valori del vivere civile che porteranno alla costruzione di una identità morale individuale e ad una società più giusta, affinchè la memoria dell’orrore generi la civiltà dell’amore.

ANNA ROTUNDO


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