Giornalisti precari, una due giorni per dire no a sfruttamento e lavoro sottopagato
Cronaca Toscana

Giornalisti precari, una due giorni per dire no a sfruttamento e lavoro sottopagato

martedì 4 ottobre, 2011

FIRENZE, 4 OTTOBRE 2011 – Combattere lo sfruttamento dei giornalisti precari, in particolare i giovani, per garantire un’informazione di qualità. Questo lo scopo della manifestazione “Giornalisti e Giornalismi, una manifestazione per affermare la dignità della professione giornalistica” che si terrà a Firenze il 7 e l’8 ottobre.[MORE]

Saranno due giornate dedicate a tutti i giornalisti freelance che sono precari, lavorano a basso costo, spesso sostengono autonomamente le spese per scrivere i pezzi, le telefonate e il più delle volte costituiscono la spina dorsale di molti giornali. Impossibile fare a meno di loro, ma nonostante questo vengono costantemente sfruttati.

Per questo, a fronte della situazione insostenibile, è stata organizzata questa due giorni di manifestazione promossa dall’ Ordine nazionale dei Giornalisti, dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, dall’Ordine dei giornalisti della Toscana e da Assostampa Toscana, con il sostegno di Inpgi e Casagit, e che si svolgerà al Teatro Odeon. Con 10 euro sarà possibile partecipare. Pochi giorni fa è partita anche la campagna “Adotta un giornalista precario” per invitare i cittadini di Firenze a ospitare nei giorni della convention un collega proveniente da fuori della regione Toscana.

Obiettivo della due giorni è la redazione della “Carta di Firenze”, uno statuto deontologico che stabilirà rapporti di collaborazione tra colleghi e norme di comportamento per gli editori e, la cui violazione potrà essere oggetto di procedimenti sindacali o disciplinari.

«Oggi sono circa 100mila i giornalisti iscritti all’ordine, di cui il 70% pubblicisti. E’ attivo poco più del 50% di loro, che guadagna meno di 5000 euro l’anno», spiega Antonella Cardone, di Free Ccp (Coordinamento Giornalisti Collaboratori Precari e Freelance in Emilia Romagna) e consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Oltre allo sfruttamento economico, durante la crisi sono stati persi 5000 posti di lavoro tra pensionamenti e prepensionamenti e non c’è stato turnover. Niente assunzioni, insomma, per reintegrare chi lasciava. «A questo – aggiunge Cardone – si aggiungono le scuole di giornalismo che producono professionisti in serie mentre cala a picco l’offerta di lavoro stabile. La conseguenza? Che si è disposti anche a lavorare gratis in redazione, soprattutto delle testate online».

Nella Carta di Firenze, la cui bozza è visibile sul sito dedicato ai giornalisti precari dell’Ordine dei giornalisti, si parla anche di equa retribuzione, contratti di lavoro più giusti e dignitosi. Al fine di garantire l’applicazione dei principi della Carta, viene promossa anche la creazione di un “Osservatorio permanente per lo studio delle condizioni professionali dei giornalisti”, previste anche sanzioni.

Nella puntata di domenica scorsa della trasmissione “Presa diretta”, Riccardo Iacona aveva già denunciato la situazione dei lavoratori precari in Italia, portando anche la testimonianza di alcune giornaliste: Luciana Cimino, “free lance” di lungo corso all’ Unità, e Silvia Bencivelli,  giornalista scientifica, conduttrice per la Rai di un magazine di informazione scientifica sul terzo canale di Radio-Rai.

Insomma, l’interesse per la situazione del precariato nel giornalismo sembra allargarsi. Finalmente è giunto il momento di dare voce ai tanti colleghi sfruttati e la manifestazione del 7 e l’8 ottobre dovrà essere un mezzo per parlare il più possibile di questa situazione, spesso taciuta sui media mainstream.

Per avere il programma completo dell’evento è possibile collegarsi al sito http://precariato.odg.it/ , o visitare la pagina facebook “Giornalisti e giornalismi: libera stampa liberi tutti”.

In video: puntata di domenica 2 ottobre 2011 della trasmissione televisiva “Presa diretta” dedicata ai lavoratori precari.

Marika Di Cristina


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