Giallo di Anguillara: troppe voci contraddittorie sul caso di  Federica, spunta una supertestimone
Cronaca Lazio

Giallo di Anguillara: troppe voci contraddittorie sul caso di Federica, spunta una supertestimone

venerdì 9 novembre, 2012

ANGUILLARA (ROMA), 9 NOVEMBRE 2012 – Troppe parole vuote sono state dette, troppe ore sono state sprecate a fare ipotesi e congetture che hanno solo confuso le menti e allontanato dalla verità, troppe persone ignoranti sui fatti si sono lasciate scappare tante buone occasioni per stare zitte.

Eppure, piano piano, la verità, quella nuda e cruda e senza distorsioni da parte dei pettegolezzi, sta venendo a galla. Tanto per cominciare, Federica, la sedicenne che a detta di tanti quella maledetta notte di Halloween aveva buttato giù una lista infinita di cocktail in quasi tutti i bar del lungolago, non era ubriaca e nemmeno drogata.[MORE]

Lo hanno confermato i primi risultati degli esami effettuati sul corpo di Federica Mangiapelo, la ragazzina di Anguillara Sabazia il cui corpo senza vita è stato ritrovato da un passante sulle rive del Lago di Bracciano la mattina del Primo Novembre, morta per cause naturali ma arrivata fin laggiù non si sa come né per mano di chi.

Aveva ragione lo zio di Federica allora quando, vincendo il dolore e il senso di perdita, era riuscito a prendere la parola davanti ai microfoni e a dichiarare che, a differenza di tutto ciò che si stava dicendo in giro, sua nipote era una brava ragazza, che non beveva e non si drogava. Gli hanno dato ragione i test clinici, gli stessi che avevano individuato la causa della morte di Federica in un arresto cardiocircolatorio.

Ma i misteri e le voci prive di verità continuano a circolare: dov’è il cellulare della ragazzina? C’è chi dice che è stato ritrovato e che si trova già nelle mani degli inquirenti da giorni, chi invece giura che le ricerche stanno ancora continuando, ma del piccolo oggetto non c’è ancora traccia.

Stessa cosa vale per il giubbotto: chi assicura che la polizia lo sta cercando senza tregua insieme alla borsa e al cellulare, chi invece è convinto che Federica quel giubbotto lo portasse addosso, infilato ad un solo braccio come se l’avesse messo addosso in tutta fretta. C’è addirittura chi è convinto che questa sia la prova che, in realtà, Federica non si davvero morta qui, che sia stata portata di peso sulla spiaggia dopo essersi sentita male e lì abbandonata come un vecchio giocattolo rotto.

Troppe congetture, troppe notizie contraddittorie fra loro che servono solo a confondere la mente di chi, in attesa, aspetta di sapere la verità su questa tragica morte.

Quello che, per adesso, si sa con certezza quasi certamente non basta a fare anche solo un po’ di chiarezza: Federica è morta per cause naturali; non era ubriaca nè drogata; ha litigato con Marco, il fidanzato ventitreenne col quale aveva una storia tormentata da un anno, verso l’una e trenta davanti alla piazza principale della città e lì i due si sono separati; verso le tre del mattino è stata vista camminare da sola verso il lago; Marco le ha inviato un messaggio su facebook dal suo computer verso le quattro del mattino “Abbiamo litigato, ma ti voglio sempre bene”; la sua morte per cause naturali è avvenuta intorno alle quattro; il suo corpo è stato ritrovato nelle prime ore del mattino da un passante sulle rive del lago.

Cosa sia successo davvero, in quelle ore di buio fra il suo avvistamento e la sua morte, resta un mistero. Federica è davvero arrivata fino al lago, distante quasi cinque chilometri dalla piazza, da sola sotto una pioggia torrenziale? C’era qualcuno con lei, qualcuno che avrebbe potuto aiutarla? È morta su quel lago o potrebbe davvero essere morta altrove prima di essere poi trasportata lì?

Domande che restano senza risposta ma sulle quali potrebbe far luce la supertestimone delle indagini, una ragazzina coetanea di Federica che si è fatta avanti nelle ultime ore e che ha rilasciato, durante un interrogatorio di oltre due ore, una lunga dichiarazione in procura.

Mentre il fidanzato Marco resta l’unico iscritto nel registro degli indagati, più per una formalità che per altro, stando alle dichiarazioni degli inquirenti, la nuova testimonianza potrebbe gettare finalmente sulla tragica ed oscura morte di Federica un po’ di verità: com’è arrivata al lago? Come dove e quando è morta? Era sola nei suoi ultimi istanti di vita? Forse, finalmente, tutti questi scottanti quesiti troveranno una risposta certa.

(foto archivio)

Elisa Lepone


Autore
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