Germanwings, trovata la seconda scatola nera
Estero Basilicata

Germanwings, trovata la seconda scatola nera

giovedì 2 aprile, 2015

MARSIGLIA, 2 APRILE 2015 – Lo ha reso noto il procuratore della città francese: la seconda scatola nera dell’Airbus 320, schiantatosi a terra lo scorso 24 marzo, è stata finalmente ritrovata. La speranza degli inquirenti, a questo punto, è quella di riuscire a ricavare nuovi dettagli su quanto è accaduto al co-pilota Andreas Lubitz e sulle dinamiche dell’impatto, soprattutto dal punto di vista tecnico.

La prima scatola nera


La prima scatola nera è stata ritrovata sul luogo del disastro qualche ora dopo l’accaduto. Dall’esame dei contenuti, era risultato chiaro che il co-pilota aveva deciso deliberatamente di far schiantare l’aereo a terra nel tentativo di suicidarsi. A questo proposito, nelle scorse ore è emerso, almeno stando a quanto riporta il quotidiano Bild, che Lubitz era sotto cura di antidepressivi. In particolare, il pilota avrebbe fatto uso di Lorazepam, anche se non è chiaro se il suo fosse un utilizzo regolare o, piuttosto, di natura sporadica. Sempre secondo le fonti tedesche, Lubitz avrebbe anche sofferto di un problema agli occhi che gli causava degli improvvisi annebbiamenti e, talvolta, dei veri e propri accecamenti. Questa malattia sarebbe stata la diretta conseguenza di un incidente stradale avvenuto nel 2014. [MORE]

L'analisi del tablet


L’altra novità giunge oggi dalla Procura: sulla base delle ricerche condotte sul tablet di Lubitz, ritrovato nella sua abitazione, emergerebbe che il pilota abbia fatto ricerche online sui metodi più efficaci per suicidarsi. Non solo, ma nella settimana che precede il disastro aereo, Lubitz si sarebbe anche informato sui dettagli relativi al funzionamento della porta della cabina di pilotaggio.


Gli inquirenti hanno anche reso noto il ritrovamento di alcuni telefoni cellulari appartenenti ai passeggeri del volo. Tuttavia, viste le condizioni del terreno, molti dei contenuti sono andati persi o si trovano parzialmente danneggiati, cosa che rende difficile effettuare un esame più approfondito.
 

(foto:giornalettismo.com)

Sara Svolacchia


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