Gemelline Schepp, in Svizzera mobilitazione senza precedenti per la ricerca dei corpi
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LOSANNA, 16 APR. – La mobilitazione di uomini e unità cinofile che sta avvenendo da giovedì a Losanna, per la ricerca di Alessia e Livia Schepp, non ha precedenti in territorio elvetico. Tutto è partito da una segnalazione giunta alla polizia cantonale il 6 aprile. Il testimone, grazie a una trasmissione televisiva sul caso Schepp, avrebbe ricordato di avere visto il 30 gennaio verso le 16 un uomo trascinare una pesante valigia nei pressi del torrente Boiron, sulle rive del lago di Ginevra. Il testimone ricorda anche una station wagon parcheggiata su una strada sterrata in località Boiron, tra Morges e Saint-Prex. a soli cinque chilometri da Saint-Sulpice, dove viveva Schepp.[MORE]
Il cellulare di Matthias Schepp il 30 gennaio aveva agganciato proprio la cella di Morges. La testimonianza del 6 aprile, unita al dato fornito dai tabulati telefonici, ha convinto la Procura del cantone vodese ad avviare le ricerche. Da tre giorni quasi 200 uomini, tra sommozzatori, volontari della protezione civile e polizia, con l’ausilio di unità cinofile e strumentazioni tecnologiche, stanno setacciando la zona tra Morges e Saint-Prex, compreso il piccolo cimitero di Boiron. Con un sonar e un piccolo robot si sta scandagliando anche il fondale del lago, nei pressi della foce del fiume.
Le ricerche al momento non hanno portato a nulla. Per Alessia e Livia nessuno si augura il finale peggiore, anche se molti tasselli portano in quella direzione. Dalla casa di Schepp mancherebbero proprio 2 valigie di tela nere e sarebbero stati trovati scarponi di tipo militare sporchi di fango. Inoltre quel 30 gennaio, tra le 10 e le 13, il padre avrebbe affidato le bambine al vicino di casa, poi c’è la lettera, in cui Matthias Schepp scrive: “Le bambine riposano in pace”.
Cristina Reggini