Gaza in fiamme: i morti durante la manifestazione sarebbero oltre 15
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TEL AVIV, 31 MARZO 2018 - I manifestanti palestinesi morti nel corso dei violenti scontri con l'esercito israeliano lungo la barriera difensiva tra Gaza e lo stato ebraico sono saliti a 16. Lo ha riportato Ashraf al-Qidra, portavoce del ministero della sanità di Hamas a Gaza aggiungendo che i feriti sono 1.416. il bilancio rimane provvisorio.
Gli scontri stanno avendo luogo nei pressi del reticolato che divide Gaza da Israele, dove è stata organizzata la 'Marcia per il ritorno', la manifestazione lungo la frontiera, voluta da Hamas e che andrà avanti fino al 15 maggio, l'anniversario dell'esproprio delle terre arabe per creare lo Stato di Israele nel 1948.
Le manifestazioni sono partite da sei punti dell'arido confine tra Gaza e Israele, lungo una cinquantina di chilometri: in particolare Rafah e Khan Younis nel sud, el-Bureij e Gaza City al centro, Jabalya nel nord. Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha assicurato che "è l'inizio del ritorno di tutti i palestinesi". L'esercito israeliano ha calcolato che sono circa 17 mila i manifestanti che "stanno lanciando bombe incendiare e sassi".
Fonti dell’esercito israeliano affermano che sono migliaia i palestinesi in "sommossa in sei luoghi lungo la Striscia di Gaza, bruciando gomme, lanciando sassi alla barriera di sicurezza e verso le truppe israeliane che rispondono con mezzi di dispersione e sparando verso i principali istigatori", riferisce l'esercito israeliano sottolineando che Hamas "mette in pericolo le vite dei civili e le usa a fini terroristici, è responsabile dei disordini violenti e di tutto quello che avviene sotto i suoi auspici".
L'esercito israeliano sottolinea di vedere "con grande severità ogni tentativo di far breccia nella sovranità israeliana o di danneggiare la barriera difensiva". L'esercito ha poi spiegato di aver "imposto una zona militare chiusa tutto attorno alla Striscia in accordo con la situazione in atto. Con il rinforzo delle truppe, l'esercito, se necessario è preparato a rispondere - ha continuato - ai violenti disordini programmati lungo il confine della Striscia".
Il ministro della difesa Avigdor Lieberman ha avvisato in arabo, sul suo profilo Twitter, che "ogni palestinese che da Gaza si avvicina alla barriera di sicurezza con Israele metterà la propria vita a rischio”.
L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha chiesto l'intervento della comunità internazionale. Yusef al Mahmoud, portavoce dell'Anp a Ramallah, ha chiesto "un intervento internazionale immediato e urgente per fermare lo spargimento del sangue del nostro popolo palestinese da parte delle forze di occupazione israeliane". Il presidente palestinese, Abu Mazen, ha proclamato per sabato un "giorno di lutto nazionale" per i "martiri" a Gaza.
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è riunito a porte chiuse alle 18:30 (le 00:30 italiane) sulla crisi nella Striscia di Gaza. Lo riferisce una fonte diplomatica, aggiungendo che è stata accolta una richiesta del Kuwait.
Fonte immagine Il Messaggero
Claudia Cavaliere