Gay, rom e migranti: Amnesty accusa l'Italia di discriminazione
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ROMA, 13 MAGGIO - Le violazioni dei diritti umani sono all’ordine del giorno in gran parte del mondo. Ogni anno l’associazione umanitaria Amnesty International pubblica un rapporto dedicato proprio a queste tematiche. Il rapporto del 2011 esce in occasione del cinquantesimo compleanno dell’associazione ed è dedicato a tutte quelle persone che ogni anno con coraggio sfidano l’oppressione.” La loro determinazione e caparbietà – scrive Amnesty – hanno ispirato milioni di persone e reso difficile per gli stati ignorare la sempre più forte richiesta di un cambiamento, che sia finalmente sostanziale e irreversibile”.[MORE]
Buona parte del rapporto è dedicata alla situazione nordafricana, di cui si sottolinea l’importanza esercitata dalle nuove tecnologie (internet e social network) nella diffusione di quelle che sono le consuete rivendicazioni di ogni essere umano: “la richiesta di una vita dignitosa, nella piena affermazione dei diritti civili, culturali, economici, politici e sociali. Gli attivisti che in tutto il mondo avevano per troppo tempo sopportato la minaccia e la realtà della carcerazione, della tortura e della brutalità a causa delle loro opinioni politiche, del loro credo o della loro identità, immaginavano in quel momento un altro mondo possibile, che garantisse la libertà dalla paura e una significativa partecipazione politica.”
Proprio a causa della crescente importanza del ruolo delle nuove tecnologie nella circolazione delle informazioni (si consideri, ad esempio, la grandissima mole di notizie segrete rese pubbliche da Wikileaks), molti governi, denuncia Amnesty, stanno cercando di incrementare il controllo sui nuovi mezzi di comunicazione.
Una sezione del rapporto è dedicata all’Italia, accusata di un notevole aumento delle discriminazioni nei confronti di omosessuali, rom e migranti. “I rom hanno continuato a subire discriminazioni nel godimento dei diritti all’istruzione, all’alloggio, all’assistenza sanitaria e all’occupazione. Commenti dispregiativi da parte di alcuni politici e rappresentanti di varie autorità hanno contribuito ad alimentare un clima di intolleranza nei confronti di rom, migranti e persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender.”
Nell’accusa di Amnesty, sgombri forzati, aggressioni omofobe sempre più frequenti, difficoltà per molti migranti di richiedere il diritto d’asilo, esasperazione del clima di intolleranza e xenofobia, vanno ad unirsi alle denunce su casi di maltrattamenti nelle carceri (si vedano ad esempio i casi di Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi), oltre che alla mancata approvazione di una legge che istituisca il “reato di tortura”.
Qualcuno potrà anche storcere il naso a sentir parlare di diritti dei gay, dei rom e dei migranti, (si sa, razzismo e omofobia sono duri a morire), ma prima o poi capiremo che, limitandoci a citare solo il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, “tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”.
Serena Casu