Gattuso nuovo CT della Nazionale: “Basta paura, serve un’Italia che torni famiglia”


Coverciano – Dopo settimane di voci e attese, è arrivata l’investitura ufficiale: Gennaro “Rino” Gattuso è il nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana. Un passaggio di consegne importante, avvenuto in conferenza stampa alla presenza del presidente federale Gabriele Gravina, del capo delegazione Gianluigi Buffon e, ovviamente, del nuovo CT. Una scelta, quella di Gattuso, che parla al cuore degli italiani, ma che nasce da basi tecniche solide e da una visione chiara del futuro.
“Una scelta convinta, non di cuore”
“Rino conosce il calcio italiano, la sua pressione, le sue contraddizioni e i suoi giovani” – ha detto il presidente Gravina – “Abbiamo scelto un allenatore che sa cosa significa indossare la maglia azzurra, che ha sempre messo il gruppo davanti a tutto. Lo sosterremo con forza: riportare entusiasmo e identità non è solo un compito, è un progetto”.
Non è una semplice operazione nostalgia. La Federazione ha voluto un uomo che rappresenti il calcio italiano, ma che sappia anche rinnovarlo. Lo conferma il progetto “Prandelli”, dedicato allo sviluppo tecnico dei vivai, supportato da ex campioni come Perrotta e Zambrotta, e il coinvolgimento diretto di tecnici federali come Bonucci e Barzagli.
“Non sono Harry Potter. Ma so lavorare”
Rino Gattuso non ha mai avuto bisogno di giri di parole. La sua prima dichiarazione da CT lo dimostra: “È un sogno. Ma so bene che sarà duro. Non prometto magie: prometto lavoro, passione e unità. Chi viene in Nazionale deve sapere che entra in una famiglia”.
L’ex centrocampista campione del mondo nel 2006 ha poi aggiunto: “Sento dire che non abbiamo talento. Non è vero. I giocatori ci sono. Bisogna solo metterli nelle condizioni di rendere al meglio. Il mio lavoro sarà entrare nella loro testa. Niente paura: serve solo fiducia”.
L’identità da ritrovare: oltre i moduli, la mentalità
Il tema più ricorrente, sollevato da giornalisti e addetti ai lavori, è quello dell’identità. “Non è una questione di moduli” – ha precisato Gattuso – “Il nostro obiettivo è tornare a essere una squadra che gioca nella metà campo avversaria, che crea gioco e mette in difficoltà chiunque. Ma prima ancora serve lo spirito giusto: stare insieme, aiutarsi, lottare per un obiettivo comune. Questo è il calcio che conosco”.
Il riferimento è anche al lavoro giovanile: “Abbiamo un problema strutturale. I nostri ragazzi arrivano fino all’Under 19 e poi si perdono. Dobbiamo dare loro continuità, fiducia e spazio nei club. Questo sarà un tema chiave anche per il futuro della Nazionale”.
Le parole di Buffon: “Gattuso è l’uomo giusto, oggi più che mai”
Chi ha spinto per Gattuso? Gianluigi Buffon, oggi capo delegazione, non si nasconde: “Nel calcio servono allenatori funzionali al momento che si sta vivendo. Gattuso ha personalità, esperienza e visione. Ha fatto bene ovunque sia andato, e non è solo cuore e grinta: ha idee, metodo e identità. Chi lo riduce a uno stereotipo, non ha mai visto davvero le sue squadre giocare”.
Le priorità: entusiasmo, gruppo, e... Mondiali
La missione è chiara: riportare l’Italia ai Mondiali, dopo due assenze che pesano come macigni. “È un peso che ci portiamo dentro tutti” – ha detto Gattuso – “Ma non possiamo farci schiacciare. Serve entusiasmo, voglia di tornare a sorridere. Non dobbiamo più ascoltare la parola ‘io’, ma ‘noi’. Questo è il mio messaggio”.
Tra le richieste del nuovo CT, anche quella di maggiore collaborazione dai club, soprattutto per evitare che i giocatori declinino la convocazione in caso di piccoli infortuni. “Abbiamo i mezzi a Coverciano per gestire ogni situazione. Chi viene in azzurro deve stare con noi, anche solo per sentirsi parte del gruppo”.
Una nuova era azzurra
La conferenza si è chiusa con un lungo applauso, una foto di gruppo e un clima di ritrovata speranza. Gattuso, con la sua sincerità e determinazione, ha già fatto breccia. Ora tocca al campo.
Settembre sarà il primo banco di prova, con le sfide contro Estonia e Israele. L’obiettivo è chiaro: voltare pagina e riscrivere la storia. Con coraggio. Con appartenenza. Con Gattuso.
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