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TOKYO, 1 MAGGIO - Ha preso il via in Giappone la cerimonia che prevede l'ascensione al trono dell'imperatore Naruhito, dopo l'abdicazione ieri del padre Akihito. Il primo rito, che si svolge nella Sala dei Pini 'Matsu-no-Ma', avrà una durata di 10 minuti: il nuovo sovrano riceverà le insegne reali, tra cui la gemma e la spada. Alla cerimonia non è consentita la presenza delle donne della famiglia regnante.
Ha preso il via in Giappone la
cerimonia che prevede l'ascensione al trono dell'imperatore Naruhito, dopo l'abdicazione ieri del padre Akihito Il primo rito, che si svolge nella Sala dei Pini 'Matsu-no-Ma', avrà una durata di 10 minuti: il nuovo sovrano riceverà le insegne reali, tra cui la gemma e la spada. Alla cerimonia non è consentita la presenza delle donne della famiglia regnante.
Aggiornamento
Primo discorso nuovo imperatore E' terminata al palazzo imperiale di Tokyo la seconda cerimonia che conclude la fase di ascensione al trono dell'imperatore Naruhito, dopo l'abdicazione del padre Akihito. "Adempierò alle responsabilità del mio ruolo, in veste di simbolo dello Stato e dell'unità del popolo", ha detto il sovrano nel primo discorso ufficiale, alla presenza dei membri della famiglia reale e delle più alte cariche istituzionali del Paese. Naruhito è il 126esimo imperatore del Trono delCrisantemo.
Nel suo messaggio Naruhito ha aggiunto che "pregherà per la felicità e il progresso per il suo popolo e per la pace nel mondo". Durante la cerimonia, il premier giapponese Shinzo Abe ha fatto un breve discorso e parlato a nome del popolo giapponese, esprimendo il profondo rispetto per la figura del sovrano e l'auspicio di una nuova era - quella che inizia oggi, denominata Reiwa (ordine e armonia) - all'insegna della pace, speranza e sviluppo. Naruhito è il primo imperatore a essere nato dopo il conflitto mondiale, e per la prima volta nella storia moderna del Giappone il Paese ha un sovrano in carica contemporaneamente a un imperatore emerito. Il capitolo primo della Costituzione giapponese, promulgata nel 1947, stabilisce che "l'imperatore è il simbolo dello Stato e dell'unità del suo popolo".