G20, Draghi: «La ripresa dell'Eurozona è modesta, ma meno fragile». Fmi pronto ad aiutare l'Ucraina
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MILANO, 23 FEBBRAIO 2014 - «La ripresa economica nell'area euro resta modesta, ma è in recupero ed è meno fragile. La Bce è pronta ad agire se sarà necessario sulla base delle prospettive dell'inflazione», questo il punto della situazione fatto dal presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso del G20 che si sta svolgendo a Sydney.
In merito alla crisi in Ucraina, per il numero uno delle Eurotower «non c'è un rischio di contagio dalla crisi», puntualizzando che si tratta di una «tragedia più umana che economica». [MORE]
Per cercare di dare una spinta propulsiva alla ripresa economica mondiale, il G20 ha raggiunto un accordo che punta a porre in essere politiche e riforme volte ad accelerare la crescita economica globale di un ulteriore 2%, rispetto all'attuale trend di crescita, nei prossimi cinque anni. Tale accordo trova il suo fondamento su un documento presentato dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi) al G20, nel quale gli economisti stimano che le riforme strutturali potrebbero «aumentare la crescita di 0,5 punti percentuali l'anno nei prossimi cinque anni, aumentando il pil mondiale di 2.250 miliardi di dollari. Il Fmi prevede una crescita globale nel 2013 del 3,75% e del 4% nel 2015».
Si legge, infatti, sul documento finale: «Il Pil globale dovrà crescere del 2% in 5 anni. Le politiche possono tradursi in 2mila miliardi di dollari di attività economica" in più e decine di milioni di posto di lavoro». Per il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde: «Il target è raggiungibile, in linea con le attese. Le nuove misure saranno prese in un contesto di sostenibilità di bilancio».
Allo stesso tempo, anche Lagarde si è soffermata su quanto sta accadendo in Ucraina sottolineando che: «Il Fondo Monetario è pronto ad aiutare il Paese. Non solo da un punto di vista umanitario, ma anche da quello economico. Ci sono riforme economiche che, sappiamo tutti, erano sul punto di essere attuate, così da poter far partire gli aiuti della comunità internazionale». Sulla stessa lunghezza d’onda anche gli Usa che, attraverso il segretario al Tesoro americano Jack Lew, fanno sapere che «si stanno preparando ad aiutare l'Ucraina affinché avvii un percorso di ritorno alla democrazia, alla stabilità e alla crescita». A ciò, si sono aggiunte le parole del commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, secondo cui «in Ucraina è necessaria una soluzione pacifica, democratica».
(Foto: economia.ilmessaggero.it)
Rosy Merola