Fosse Ardeatine: 70esimo anniversario dall'eccidio. Il primo senza Priebke
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ROMA, 24 MARZO 2014 - Ricorre oggi l'anniversario delle strage delle Fosse Ardeatine. Esattamente 70 anni fa, infatti, proprio nella giornata del 24 marzo, vennero trucidati 335 romani per mano delle SS di Kappler. L'eccidio ebbe luogo come rappresaglia per l'attentato partigiano ad opera dei Gap romani contro le truppe tedesche in via Rasella. Il 70esimo anniversario, per l'appunto, e il primo senza uno dei boia dell'eccedio, Erich Priebke, deceduto nello scorso ottobre.
"Il comando germanico ha, perciò, ordinato che, per ogni tedesco ucciso, dieci criminali comunisti badogliani siano fucilati. Quest'ordine è già stato eseguito". Queste le parole asettiche e perentorie con cui venne ordinato l'eccidio delle Fosse Ardeatine, successivamente riportare da "Il Messaggero" il 25 marzo 1944.
Per anni le famiglie delle vittime non seppero dove cercare i corpi dei propri cari, ricevendo soltanto un certificato di morte. Un strascico di incertezze e di lacune fece seguito all'eccidio, come ha ricordato qualche giorno fa il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni: "Tutta la storia delle Fosse Ardeatine è stata così tormentata che non è mai finita. Esistono ancora dei punti da chiarire".[MORE]
In occasione della commemorazione del 70esimo anniversario, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricordato quanto accaduto, ponendo l'accento sulle "radici fatte di sofferenza da cui è scaturito il processo di integrazione europea" ed esprimendo una chiara critica all'indomani del voto in Francia, che ha visto trionfare i partiti dell'estrema destra.
Dopo aver visitato il mausoleo in cui sono conservate le spoglie dei 335 martiri, Napolitano ha infatti affermato che si tratta di posizioni "con cui non ci può giocare". Il presidente ha poi proseguito: "La pace non è un regalo o un dato scontato, ma è una conquista che per l'Europa è dovuta precisamente a quella unità europea che oggi troppo superficialmente da varie parti si cerca di screditare e di attaccare".
Valentina Vitali
(Foto:www.agi.it)