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MILANO, 17 LUGLIO 2012- L'economia italiana, ormai, sembra essere sotto il fuoco incrociato da parte degli osservatori nazionali ed internazionali. Questa mattina, a fare il punto sulla sitauzione italiana e' il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), il quale ha affermato che il nostro Pil si contrarra' sia nel 2012 sia nel 2013, dell'1,9% quest'anno e dello 0,3% il prossimo, in un quadro generalizzato di rallentamento della ripresa, sulla quale gravano forti rischi al ribasso, a causa della crisi dell'area euro.
Prosegue il Fmi, "Il tempo sta per scadere, bisogna agire. La crisi di Eurolandia e' la priorità e puo' essere contenuta se, a fronte dell'impegno dei Paesi sotto pressione alle riforme, gli altri membri del blocco saranno disposti ad aiutare. E questo perchè anche se i governi italiano e spagnolo hanno intrapreso importanti passi, questi possono avere successo solo se riescono a finanziarsi a tassi ragionevoli". [MORE]
Inoltre, in riferimento allo spread in Europa, secondo il Fmi, "Se alcuni sono giustificati dai fondamentali, per l'Italia si tratta di almeno 200 punti base sui 485 di premio per il collocamento dei titoli a dieci anni". E questo non fa altro che aumentare le già alte tensioni sui titoli di Stato italiani. Per il Fmi l'Italia si trova di fronte a una doppia sfida: da un lato far si' che le misure di risanamento siano favorevoli alla crescita, dall'altro assicurarsi che i progressi nel medio-lungo termine restino intatti. L'Italia, che raggiungera' un piccolo surplus strutturale nel 2013, dovrebbe ora spostare il risanamento dalle entrate alla spesa pubblica. Gli esperti stimano per il nostro paese un debito pubblico tendenzialmete in aumento, in misura maggiore rispetto a quanto stimato, questo per via degli aiuti agli altri Stati europei, con i quali il debito salira' al 125,8% quest'anno e al 126,4% nel 2013 (secondo i dati diffusi da Banca d'Italia, a giugno il debito pubblico si era attestato intorno alla cifra record di 1.966 miliardi di euro).
Al livello globale, "La ripresa economica continua ma e' debole", evidenzia il capo economista del Fmi, Olivier Blanchard, il quale aggiunge che il risanamento sta pesando sulla crescita. Per il Fmi, "Il rischio piu' immediato e' che azioni ritardate o non sufficienti contribuiranno a una ulteriore escalation della crisi dell'area euro. Si stima una crescita mondiale del 3,5% quest'anno e del 3,9% nel 2013, in lieve ribasso rispetto alle previsioni di aprile. Il pil di Eurolandia si contrarra' nel 2012 dello 0,3%, per poi aumentare dello 0,7% nel 2013 (-0,2 punti rispetto ad aprile). Per gli Usa il Fmi rivede al ribasso di 0,1 punti percentuali sia le stime 2012 sia quelle del 2013 a rispettivamente +2,0% e +2,3%".
(Fonte: Ansa)
Rosy Merola