Finire in "galera" per una tavoletta di cioccolato, i paradossi della giustizia italiana
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AREZZO, 13 GENNAIO 2012 Sicuramente un gusto molto amaro quello del cioccolato trafugato da un venticinquenne rumeno in un supermercato aretino. Il “goloso” furto è infatti costato al giovane la condanna a due anni di carcere. La sentenza è stata pronunciata oggi presso il Tribunale di Arezzo al termine di un processo per direttissima. [MORE]
Il 19 dicembre scorso il rumeno era stato scoperto dal personale del supermercato dopo il furto del cioccolato, ed era scattato il suo inseguimento da parte di Carabinieri e Polizia.
Uno spiegamento di forze a dire il vero forse un po’ eccessivo vista l’entità del furto, verrebbe da pensare…Ma tant’è, alla fine il fuggiasco è stato catturato. Spaventato dal sopraggiungere delle forze dell’ordine, il venticinquenne nella foga del correre via aveva anche procurato la caduta di un agente, il che potrebbe avere influito sulla valutazione del giudice, che ha ritenuto sussistente non il semplice furto, ma la “rapina impropria".
L'episodio conduce a riflettere su come i concetti di equità e giustizia non riescano sempre a coincidere come dovrebbero. Ci si può quindi trovare in presenza di condanne spropositate rispetto al disvalore sociale e al danno economico di azioni spesso dettate dalla disperazione più che da veri e propri disegni criminosi.
Raffaele Basile