"148 Stefano. Mostri dell'inerzia" , un film racconta la storia di Stefano Cucchi

martedì 1 novembre, 2011

ROMA, 1 NOVEMBRE 2011 – «Nel nostro Paese il detenuto è carne da macello: la vita umana non conta nulla». A dirlo è Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, alla presentazione a Roma del docufilm dedicato a suo fratello. [MORE]

Si intitola “148 Stefano. Mostri dell’inerzia” e parla di Stefano Cucchi, il ragazzo morto in condizioni disumane due anni fa, dopo aver subito pestaggi ed essere stato abbandonato nell'ospedale carcerario Sandro Pertini di Roma nell'ottobre 2009. La vicenda ha indignato l’opinione pubblica grazie anche alle foto che sono circolate che ritraevano il corpo del ragazzo massacrato.

Il numero 148 nel titolo sta ad indicare che Stefano è la 148esima vittima di una lunga serie di persone, nei penitenziari italiani erano già morte 147 persone ad ottobre 2009 e a dicembre diventeranno 177: «è stato ridotto ad un numero statistico», dice il regista e spiega che per ben 26 persone su 177 nel 2009 non è stata definita la causa della morte.

«Per me, per i miei genitori, questo documentario su mio fratello è importantissimo: fa conoscere com'era lui. Solo col film, o con l'attenzione della stampa, la verità su quei terribili sei giorni che lo hanno portato alla morte può sopravvivere all'ipocrisia del processo in corso. Fino a poco tempo fa credevo nella giustizia, ora sono sfiduciata e molto pessimista: in quell'aula di tribunale per noi c'è solo altro dolore e nulla più, con linciaggio della vittima», spiega Ilaria Cucchi.

Il docufilm è stato presentato in anteprima al Festival del cinema di Roma nella sezione Spettacolo/Eventi speciali, 148 sarà proiettato il 2 novembre alle 20.30 in Auditorium e poi sarà distribuito insieme a Il Fatto quotidiano (il 30 novembre) con il patrocinio di Amnesty International e Articolo 21.

Marika Di Cristina

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