Fiat, Giovannini replica a Marchionne: «In Italia possibile fare impresa»
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MILANO, 31 LUGLIO 2013 – Dopo le affermazioni di ieri dell''amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne - durante una conference call sui risultati del secondo trimestre 2013 – secondo cui: «Le condizioni industriali in Italia rimangono impossibili», aggiungendo che: «Se le condizioni in Italia restano quelle attuali, è impossibile gestire bene le relazioni industriali. Anche se ci impegnassimo sugli investimenti, sarebbe un impegno vuoto. Stiamo cercando di capire le implicazioni della sentenza per le nostre attività in Italia. Incontreremo il sindacato al centro di questo contenzioso, vedremo il risultato», arriva la replica del ministro del Lavoro, Enrico Giovannini.
«Non sono d'accordo con Marchionne che ritiene che oggi sia impossibile fare impresa in Italia», ha sostenuto il ministro a Prima di tutto, su Rai radio 1, puntualizzando che:« Ci sono molte imprese che in queste condizioni stanno continuando a investire, a crescere, a creare profitto e posti di lavoro. Questo nonostante le indubbie difficoltà». [MORE]
Per Giovannini: «È chiaro che il tema è caldo, specie dopo la sentenza della Corte costituzionale su Fiom-Fiat, in questi mesi io e Marchionne abbiamo discusso più volte di come migliorare le relazioni industriali», sottolinea il ministro in merito alla richiesta di Marchionne al governo di intervenire sulla rappresentanza, aggiungendo: «Diciamo spesso che in Italia c'è un eccesso di norme, e questo è proprio un caso in cui bisogna intervenire con attenzione proprio perché le parti sociali sono sovrane. Noi abbiamo scelto di lasciare alle parti sociali la possibilità di trovare un accordo, cosa che sindacati e Confindustria hanno fatto, in più i confederali hanno incontrato anche altre associazioni imprenditoriali proprio per trovare un equilibrio».
A tal riguardo, Marchionne ieri ha sostenuto: «Abbiamo le alternative necessarie per realizzare le Alfa ovunque nel mondo», evidenziando quanto affermato nei giorni scorsi, riguardo alla senentenza della Consulta, di cui si sta valutando ancora quale sarà l'impatto sulle attività del gruppo in Italia, puntualizzando che Fiat «resta aperta a cercare soluzioni che possano garantire l'operatività delle attività».
Infine, conclude Giovannini: «Stiamo dando questa possibilità per poi trarre le conseguenze ed eventualmente intervenire sul piano legislativo, ma bisogna intervenire con attenzione».
(fonte: Corriere della Sera)
Rosy Merola