Fiat | Cgil contro Berlusconi e Marchionne: ''Hanno motivazioni per spostarsi in altri Paesi''
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CHIANCIANO TERME, 13 GENNAIO - Referendum resta alta la tensione sulla vicenda Fiat. Dopo lo scontro con Marchionne, oggi la leader Cgil Camusso replica duramente alle parole del premier Berlusconi che da Berlino ha osservato come, in mancanza di un accordo, ''le imprese e gli imprenditori avrebbero buone motivazioni per spostarsi in altri Paesi''.[MORE]
Io non conosco un presidente del Consiglio, di nessun Paese, che si augura che se ne vada il più grande gruppo industriale del suo Paese'', ha osservato la leader della Cgil Susanna Camusso. ''Non conosco un presidente del Consiglio di nessun altro Paese che non sappia che per lui vengono prima di tutto le condizione di lavoro del suo Paese e la cittadinanza dei sui lavoratori'', ha detto.
''E mi piacerebbe che non solo noi ma anche il mondo delle imprese e della politica dica che se questa è la sua idea del Paese è meglio che se ne vada", aggiunge mettendo insieme le dichiarazioni di Marchionne di ieri con quelle di Berlusconi di oggi e ironizzando: "Il presidente del Consiglio sta facendo a gara con l'ad di Fiat a chi fa più danno al Paese".
Da Berlino, il presidente del Consiglio Berlusconi aveva definito ''positivo lo sviluppo che sta prendendo la vicenda con la possibilità di un accordo tra le forze sindacali e l'azienda''. ''Mi auguro - ha aggiunto - che ci sia un esito positivo della vicenda''. Quindi ha osservato che ''la direzione è quella di una maggiore flessibilità nel lavoro''. Ma in mancanza di un accordo ''le imprese e gli imprenditori avrebbero buone motivazioni per spostarsi in altri Paesi''.
"E' una vergogna incredibile sentire il presidente del Consiglio fare queste affermazioni", ha replicato Pier Luigi Bersani. "Lui non se ne accorge, che è un miliardario, ma gli paghiamo uno stipendio per fare gli interessi dell'Italia e non per far andare via la roba", ha detto il segretario del Pd.
Gli fa eco il portavoce di Italia dei valori Leoluca Orlando. ''Berlusconi è un irresponsabile ed oggi, sulla vicenda Fiat, ha gettato definitivamente la maschera. Così si capisce chi lavora per il bene del Paese e chi invece opera contro la legalità costituzionale, l'interesse dei cittadini e dei lavoratori", ha detto Orlando.
Dura la replica del leader di Sel Nichi Vendola. ''Bisognerebbe denunciare il presidente del Consiglio per alto tradimento'', ha detto il governatore della Puglia. Il governo, aggiunge, ''è sceso in campo e non ha giocato come arbitro ma come 12esimo giocatore ed ha parteggiato per Marchionne''.
''E' la logica di Bersani che fa andar via le aziende'', ha risposto da parte sua Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e portavoce del presidente del premier Silvio Berlusconi. ''Quando la sinistra italiana parla di sindacato segue schemi vecchi di trent'anni e ormai superati in tutta Europa''.
(Adnkronos)