Faito Doc Festival, al via la decima edizione: cinema ed altri orizzonti
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Ha avuto inizio ieri la decima edizione del Faito Doc Festival nella tradizionale location del Monte Faito, tra cielo e mare, con i direttori artistici Nathalie Rossetti e Turi Finocchiaro a salutare il folto pubblico presente. Orizzonti è il tema dell’edizione 2017, che durerà fino al 7 agosto con un ricco programma di proiezioni cinematografiche, mostre, concerti, incontri ed eventi, parallelamente alla coda dell’ormai consueta campagna di crowdfunding sulla piattaforma Ulule, con cui sostenere la manifestazione.
Come sottolineato da Nathalie Rossetti, la continuità del festival si deve soprattutto alla “passione dei partecipanti”, come gli instancabili volontari o gli artisti che raggiungono il Monte Faito a proprie spese. A capo di questo percorso decennale, la coordinatrice Marika De Rosa ha mostrato con soddisfazione i numeri, con decine di eventi, centinaia di proiezioni e soprattutto l’ingente quantità dei paesi di provenienza delle opere cinematografiche, a riprova della caratura internazionale della kermesse. In particolare, nella decima edizione saranno 8 i lungometraggi in concorso e 13 i cortometraggi, con proiezioni che ogni giorno si distribuiranno tra le 11 e le 22.
Tra i giurati intervenuti nella giornata inaugurale, hanno preso la parola Luciano Barisone (dal 2011 direttore del Festival Visions du Réel di Nyon), Carine Bratzlavsky (per sette anni direttrice dell’emittente europea ARTE in Belgio) e Waddah Al Fahed, regista internazionale due volte premiato al Faito Doc Festival. Insieme a Valérie Gerbault e Salvatore Tomai, premieranno i film in concorso. [MORE]
Nella giornata d’apertura, intanto, le suggestioni dei film in gara sono state anticipate da un cartellone già variegato: in mattinata il vernissage della mostra fotografica di Guido Giannini, storico fotografo di Napoli dai cui scatti traspaiono l’impegno e l’ironia nel testimoniare la mutevole e talvolta bizzarra realtà quotidiana; nel tardo pomeriggio l’audiodocumentario a sorpresa della registra e montatrice Milena Bochet, che nell’era dell’immagine, in cui - ha spiegato - siamo “minorati del suono”, ha voluto proporre interviste e suoni della natura per esplorare il tema “orizzonti”; a seguire, l’esibizione del funambolo argentino Claudio Benegas, con la splendida quinta naturale della montagna e l’accompagnamento musicale di Roberto Ucci. In chiusura, la Casa del Cinema ha accolto la proiezione del film Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni, a dieci anni dalla scomparsa del maestro: come ha commentato la moglie Enrica nel catalogo ufficiale, il film dà la possibilità di "godere di uno sguardo lucido, sulla realtà del momento e della maestria di innalzarsi, come su di una montagna, per raffinare il proprio sguardo e la propria intuizione".
(Nell'immagine in alto: dettaglio di un fotogramma di Zabriskie Point)