Expo, Sala: «Siamo nei tempi per completare i lavori, ma il decreto di domani è decisivo»
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MILANO, 12 GIUGNO 2014 - Qual è lo stato dei lavori riguardanti l’Expo? Nei giorni scorsi l’allarme lanciato dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, il quale sollecitava il governo ad un maggiore impegno. «L’Expo è bloccato – aveva dichiarato il governatore lombardo - che il governo si dia una mossa, altrimenti non completiamo le opere». Dichiarazioni che, inevitabilmente, avevano innescato una polemica a distanza con il premier Matteo Renzi che da Shanghai replicava: «Maroni rifletta sulle responsabilità della Lombardia».
Quest’oggi, quasi a far da paciere, sono giunte le dichiarazioni del commissario dell’Esposizione Universale, Giuseppe Sala, che subito tiene a precisare: «Maroni ha anche detto che sta cercando di fare opera di stimolo al governo». E sul reale o meno ritardo dei lavori Sala ha affermato: «Abbiamo fatto effettuare verifiche esterne e siamo nei tempi. Ci sarà da correre, ma siamo nei tempi».
Dunque, niente allarmismi ma di certo c’è da lavorare ed in maniera alacre. A tal proposito il commissario Sala ha sottolineato come sia indispensabile l’approvazione, da parte del governo, del decreto anti-corruzione attraverso il quale sarà possibile affidare al presidente dell’Authority anticorruzione, Raffaele Cantone, il pieno controllo sulle opere dell’Expo.
Un decreto che, nelle prime battute, era stato annunciato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per l’11 maggio, per poi essere posticipato a venerdì 13 maggio. «Ribadisco – precisa il commissario Sala – che domani è un giorno decisivo per il nostro futuro. Il decreto che stiamo aspettando cambierà in meglio il nostro lavoro, ma deve davvero arrivare domani».
Il commissario dell’Expo, Giuseppe Sala, analizza anche in maniera più ampia quanto fino ad oggi accaduto: «questa di Expo è una storia talmente lunga, che se uno la vede nel singolo momento sembra che ogni affermazione abbia un peso straordinario, ma io – continua Sala – che la vivo da quattro anni potrei ricordare 50 momenti del genere in cui si hanno avuti dubbi».
Toni che tendono dunque a minimizzare sterili polemiche al fine di focalizzare ogni attenzione su ciò che è davvero utile per la realizzazione dell’Expo. In tal senso ecco perché il decreto anti-corruzione diventa imprescindibile, nella fattispecie per i seguenti tre punti: «Oggi i miei uomini – spiega Sala – lavorano per rispondere alle tantissime domande di contro e non possono permetterselo: il primo tema dunque è il ruolo di Cantone e come i controlli verranno fatti. Il secondo tema – aggiunge – è quello relativo alla gestione di aziende che lavorano con noi e hanno problemi con la Maltauro, che oggi non sono in condizione di estromettere dai lavori: bisogna trovare una soluzione e il decreto ci aiuterà a regolare questo rapporto».[MORE]
Infine, ultimo punto essenziale è la possibilità di instaurare un rapporto diretto con Italferr, che è stata scelta al posto delle Fs poiché, precisa sempre il commissario Sala, «queste hanno una competenza dei lavori straordinaria e perché dietro vi è una macchina organizzativa, legale e amministrativa che potrà supportarci». «Su queste tre cose – conclude Sala – ho avuto garanzia che domani sarà tutto ricompreso. Aspetto ansioso, ma anche fiducioso».
(Immagine da mentelocale.it)
Giovanni Maria Elia