Expo, l'asta per acquisire i terreni dopo l'esposizione è deserta. Quale sarà il futuro dell'area?
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MILANO, 16 NOVEMBRE 2014 - Quale sarà il futuro delle aree Expo al termine dell’evento? Questa la domanda che incombe sull’esposizione prima ancora del suo inizio. Soprattutto oggi con l’asta per la vendita dell’area andata del tutto deserta. Il bando per il milione di metri quadri non ha riscontrato l’interesse di alcun acquirente.
D’altronde, in tempi di crisi, la missione è di quelle impossibili. Il prezzo di base d’asta, infatti, era di 315 milioni con obbligo di acquistare il pacchetto completo, ovvero l’intera area con un progetto che prevede un parco grande e meno costruzioni possibili. La paura che si possa creare una cattedrale nel deserto spaventa sempre di più. Non a caso il cda di Arexpo ha immediatamente convocato l’assemblea dei soci.
Adesso spetterà a Comune e Regione decidersi sul da farsi. Le due parti, infatti, con il 34,67%, sono i principali azionisti. «Dovranno prendere una decisione condivisa su come procede e sugli orientamenti da assumere». Queste le parole di Luciano Pilotti, presidente della società proprietaria dei terreni, riferendosi per l’appunto a Regione e Comune, i quali avanzano progetti differenti sull’area.[MORE]
Da un lato, infatti, dal Pirellone fanno sapere che vorrebbero dividere l’area in piccole parti e procedere alla vendita singola. Proposta che invece non piace a Palazzo Marino, che protegge l’idea del grande parco, evitando una frammentazione che potrebbe stravolgere il piano urbanistico della città.
(Immagine da ilfattoquotidiano.it)
Giovanni Maria Elia