Eurozona, ancora crisi nel 2013; disoccupazione italiana sfiora il 12 per cento

venerdì 22 febbraio, 2013

BRUXELLES, 22 FEBBRAIO 2013-Tempi duri, per l'Europa, stretta tra gli echi di una crisi che non accenna a finire; mentre gli istituti statistici rivedono le stime di novembre (che facevano sperare in un +0,1 per cento per il 2013), e rimandano la ripresa alla fine dell'anno, lasciando l'Eurozona nel limbo di uno scoraggiante -0,3 per cento, il debito pubblico per l'UE si prepara a toccare picchi inauditi, e a sfiorare in pochi mesi il 128,1 per cento.

Debolezza dell'attività economica, problemi strutturali, investimenti in calo: la recessione non ci lascia, e non lascia l'Italia, che la accoglie con un nuovo rialzo della disoccupazione, destinata a passare dal 10,6 per cento del 2012 all' 11,6 per cento, in attesa di un inquietante 12 per cento previsto per il 2014.[MORE]

Male il PIL, al meno 1 per cento, negativo fino al 2014, quando "l'incertezza sarà ridotta"; record per il deficit spagnolo, che sfonda la quota del 6 per cento e sfiora il 7 all'inizio del 2014, perdendo completamente di vista l'obiettivo di riduzione sotto il 3 per cento.

Non cresce nemmeno la Francia, che rimane stabile su un deficit del 3,7 pe cento, e rallenta la Germania, la cui crescita si ferma allo 0,5 per cento nel 2013, con disoccupazione bloccata al 5,7 per cento, valore tra i più bassi in Europa.

Da Bruxelles, intanto, il commissario Ue Olli Rehn rassicura l'Italia, sottolineando come, al momento, al Paese serva una strategia di consolidamento che consenta il raggiungimento del pareggio, e non una nuova manovra che potrebbe reprimere l'economia.

Da sponda francese, invece, dovranno arrivare misure adeguate e convincenti, perchè l'Unione possa decidere se concedere o meno un anno in più a Parigi per il rientro del deficit.

(immagine da www.tempi.it)

Simona Peluso

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