Eugenio Bennato, "Balla la nuova Italia" al Politeama di Catanzaro
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CATANZARO, 14 MARZO 2014 - Si è svolta questo mattina nella sala Concerti del Comune di Catanzaro la conferenza stampa che apre al grande evento di questa sera, “Balla la nuova Italia” con Eugenio Bennato al teatro Politeama. Alla conferenza hanno preso parte il vice sindaco Sinibaldo Esposito, il promoter Maurizio Senese della Esse Emme Musica che organizza l’evento e lo stesso Eugenio Bennato accompagnato dai suoi compagni di viaggio: il chitarrista Ezio Lambiase, il bassista Stefano Simonetta, la vocalist Sonia Totaro e la percussionista Chiara Carnevale.
Il vicesindaco ha ringraziato l’artista per la scelta “data zero” dell’evento che ha dato centralità alla Calabria ed al Meridione senza considerarlo però un punto di arrivo ma di rilancio invitando, infatti, i rappresentanti politici a stringere rapporti propositivi con imprenditori dello spettacolo.
Anche il promoter di Esse Emme Musica, Maurizio Senese, ha ringraziato Eugenio Bennato per l’occasione offerta sperando di esserne all’altezza. Un ringraziamento lo ha rivolto anche all’amministrazione comunale per l’organizzazione dell’evento nonostante le difficoltà economiche.
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Momento cruciale della conferenza stampa è stato l’intervento dell’artista Eugenio Bennato che considera la Calabria come punto di grande emergenza artistica sul solco della tradizione e ricca di grande entusiasmo. È proprio qui, infatti, che è presente un grande numero di artisti insofferenti che fanno conto con la musica tradizionale. Questa ricchezza dovrà essere però accompagnata da una maggiore organizzazione che le possa dare maggiore visibilità. Una scelta di musica chiara e decisa quella di Eugenio che rimanda alle radici ed alla festa popolare, un po’ come un ritorno al passato. Un passato che è chiave di lettura del nostro mondo contemporaneo. Una ricerca delle tradizioni per scoprire la modernità. Questo vuole essere “Balla la nuova Italia”. Attraverso la sua musica Bennato intende, volutamente, essere di controtendenza alla moda imposta dai mass media. Dona voce non solo al sud Italia, ma al sud del mondo che intende raccontare la propria storia con i modi musicali degli antichi maestri, punti di riferimento per la cultura contemporanea.
Oggi, come in passato, nei testi popolari si denuncia spesso quella che è la realtà sociale in cui si vive, può la musica essere considerata come una sorta di rivoluzione, un modo per scuotere e svegliare le coscienze?
Sicuramente con tutti i suoi limiti ed i problemi che ci crea questo movimento, io l’ho chiamato “Taranta Power”, o si può chiamare come ben si voglia, è un fatto rivoluzionario. Mi viene in mente un intervento che ho fatto recentemente da Marzullo sul Festival di Sanremo di cui ho visto solo la partecipazione di Renzo Arbore. Ho materializzato questo andamento di due “Italie” diverse. Una, quello di Renzo Arbore, che ci porta in un clima finale di matrimonio, e l’altra di un’Italia diversa che scende nelle piazze. Quello che è partito dalla Calabria e dal Sud è comunque una rivoluzione.
Il concerto si snoda sul percorso di tutte le più importanti composizioni di Eugenio, da “Brigante se more” alla recentissima “Notti del sud ribelle”, scritta la scorsa estate in occasione della partecipazione della Notte della
Taranta, e si avvale della collaborazione della consolidata band costituita, appunto, da Sonia Totaro, Chiara Carnevale, Stefano Simonetta ed Ezio Lambiase.
Elisa Signoretti e Gianluca Teobaldo