Era serbo il "romeno" indicato dal Secolo XIX come l'assassino del vigile di Milano
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
GENOVA, 16 GENNAIO 2012- È stato arrestato in Ungheria nella notte tra Sabato e Domenica grazie al fiuto degli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Milano uno dei due slavi sospettati di essere gli autori dell'omicidio di Nicolò Savarino, il vigile travolto e ucciso a Milano.[MORE]
E’ colui che, materialmente, si trovava alla guida del Suv assassino e su cui pende la principale responsabilità per l’omicidio. Si chiama Goiko Jovanovic, del 1987, nato in Germania, stato di cui possiede un passaporto, ed è di origine serba. Ha numerosi precedenti in Italia per reati contro il patrimonio e ufficialmente risulta residente a Busto Arsizio. Il fermo è stato eseguito in un paesino al confine tra Ungheria e Serbia, in un’operazione congiunta tra la Polizia italiana e quella magiara, dove il nomade si era recato riuscendo ad eludere le prime ricerche.
Coin il suo arresto viene dimostrata finalmente l’assoluta falsità di quanto riportato sabato mattina dal Secolo XIX, quotidiano di Genova, che a pagina dieci del giornale intitolava con la penna del giornalista Lorenzo Cresci :“ Vigile ucciso a Milano, trovato il Suv, adesso è caccia aperta a due romeni”. In effetti, mai e poi mai ne il Sindaco di Milano Pisapia ne il comandante dei Vigili meneghini Mastrangelo avevano indicato nei romeni i sospettati del terribile delitto. Purtroppo si trattò solamente di una bufala gratuita dettata forse dall’odio del quotidiano genovese contro l’etnia immigrata maggiormente presente in Italia.Altre volte, purtroppo, lo spettro della romenofobia ha fatto capolino nel quotidiano diretto da Umberto La Rocca.
Intanto, in merito, Marian Mocanu, presidente dell’Associazione Europei per l’Italia, interpellato appositamente ha amaramente osservato come si sia trattato di un “ grave errore causato dalla ignoranza del giornalista del Secolo XIX oppure scritto appositamente perché basta scrivere "rumeni" e si vende di più il giornale”. In parole povere, forse, un tentativo maldestro di battere la concorrenza di Repubblica, del Corriere Mercantile, della Stampa o della Nazione, quotidiano antagonisti nelle Riviere liguri, inventandosi una notizia assolutamente falsa. Un infortunio, cioè, che in queste ore già sta facendo il giro di tutti i Telegiornali delle televisioni romene e che domani sarà sulla prima pagina dei maggiori quotidiani di Bucarest: se Il Secolo XIX cercava di accreditarsi all’estero ci è riuscito.
Sergio Bagnoli