Emergenza sociale: La risposta della Caritas - Diocesi di Cassano Allo Jonio


CASSANO ALLO JONIO (CS), FEBBRAIO 17 FEBBRAIO 2014 - La crisi morde, la povertà scalcia. E spesso a rimetterci sono i più deboli: i bambini, le donne e gli anziani. È a loro, e più in generale alle famiglie, che è rivolto il piano elaborato dalla Caritas diocesana di Cassano all’Jonio, diretta da Raffaele Vidiri, d’intesa col vescovo della diocesi cassanese, monsignor Nunzio Galantino, segretario generale ad interim della Cei.
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Il programma di interventi, che suona come risposta all’emergenza sociale messa tragicamente a nudo dal triplice omicidio consumato nelle settimane passate a Cassano con la morte anche di un bambino di appena tre anni, è già pronto per la fase attuativa. «In settimana tutti i progetti entreranno nel vivo», conferma Vidiri, presentando le varie iniziative, fondate su una formula semplice: impegno, corresponsabilità, condivisione. Protagoniste saranno le associazioni di volontariato e le parrocchie, che ben conoscono il territorio ed al quale offriranno risposte concrete e responsabili, cofinanziando in misura pari al 10% le azioni progettuali, per il resto economicamente sostenute dalla Caritas attraverso i fondi dell’8xmille.
Dettagli: ben 8 i progetti al via. In campo, decine di volontari usciti dai corsi di formazione promossi dalla stessa Caritas. A Cassano centro, con la collaborazione della scuola d’infanzia “Sacra Famiglia di Nazareth”, per 10 mesi 10 bambini ed altrettante famiglie saranno interessati a percorsi di formazione alla legalità, alla giustizia sociale ed al rispetto dell’altro, per favorire, «attraverso il processo educativo, la maturazione dell’identità del minore, la conquista dell’autonomia e lo sviluppo di competenze». La Misericordia, invece, curerà per un anno l’assistenza e il sostegno ad una cinquantina tra disabili ed anziani, facilitandone gli spostamenti e garantendone l’accompagnamento.
I volontari della parrocchia della “Natività della Beata Vergine Maria”, dal canto loro, assicureranno la prevenzione e il contrasto del disagio minorile, rendendosi artefici per un semestre di attività di animazione e studio per 20 fanciulli appartenenti a nuclei familiari in difficoltà. Si rivolgeranno invece agli adolescenti le attività del seminario diocesano “Giovanni Paolo I”, che per sei mesi, di concerto con scuole, famiglie e istituzioni, offriranno un luogo di ritrovo e di crescita personale e comunitaria. Guarderà ai bimbi anche il cantiere sociale che fino a luglio sarà aperto dalla parrocchia della Presentazione del Signore, a Lauropoli: in 25 (tra loro anche molti migranti) seguiranno sentieri di socializzazione e perfezionamento scolastico.
Il vortice della solidarietà e dell’impegno civile interesserà anche altri comuni diocesani. A Castrovillari, ad esempio, la parrocchia di San Girolamo per 9 mesi promuoverà un servizio di animazione per anziani soli: 30 i beneficiari. Ad Altomonte la parrocchia di San Giacomo apostolo tutelerà la partecipazione attiva in attività ludico-ricreative di 15 diversabili, che per un anno potranno dare spazio alle loro potenzialità nei laboratori di musica, teatro e ceramica. Infine, a Roseto Capo Spulico, la parrocchia di San Nicola di Bari affiancherà una quindicina di bambini che, per motivi di ordine familiare, non seguono gli studi con profitto. «Partiamo con questi 8 progetti pilota – aggiunge Vidiri – quasi in via sperimentale, per testare la bontà di un modello, quello della compartecipazione e del coinvolgimento di parrocchie ed associazioni, che crediamo possa rivelarsi utile non solo per fronteggiare le emergenze, ma pure per dare soluzioni concrete e durature nel tempo ed in prospettiva». Il tutto con risorse limitate: l’intero piano non impegnerà più di 40.000 euro.
Più che un limite, una ricchezza. E un invito a voler ripensare il sistema del welfare, ricostruendolo attorno alla persona ed alle sue reali esigenze.
Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali
Il direttore
Don Alessio De Stefano