Elio e le Storie Tese sbancano l'Ippodromo Capannelle durante il tour 2011
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ROMA, 25 LUGLIO 2011 - “Geniali” è sicuramente il commento che si legge più spesso quando si assiste ad una esibizione degli Elio e le Storie Tese su Youtube. Il gruppo di Stefano Belisari (Elio: voce e flauto traverso), Sergio Conforti (Rocco Tanica: tastiera), Davide Civaschi (Cesareo: chitarra), Nicola Fasani (Faso: basso) e Christian Meyer (batteria) sembra aver raggiunto e mantenuto un consenso unanime di critica e pubblico per più di 30 anni di attività discografica, concertistica, teatrale, televisiva, cinematografica e radiofonica.[MORE]
Dopo un anno d’assenza dalla capitale il 21 luglio 2011 gli “Elii” sono finalmente tornati all’Ippodromo Capannelle per la kermesse Rock in Roma. Anche se quest’inverno non sono mancate le occasioni per entrare nel loro mondo surreale (grazie al film di Boris e alle trasmissioni Parla con me e Cordialmente) sono proprio i concerti estivi di questo “simpatico complessino” i veri appuntamenti da non perdere. Il concerto rappresenta un occasione per ascoltare l’originalissima proposta della band mentre si ride con la comicità musicale dei suoi personaggi. Ogni tour aggiunge sempre qualcosa di diverso e irripetibile, ogni esibizione è resa unica dalla estemporaneità di Elio come sempre arrogante e snob nei confronti di una fetta di pubblico ignorante (rappresentata dagli iscritti al fan club del gruppo “Fave Club”, vera e propria parte attiva dello spettacolo).
I cinque musicisti si presentano sul palco vestiti da maharaja come nel Bellimbusti in tour, accompagnati da Jantoman (Antonello Aguzzi: tastiera) e Paola Folli (voce), da anni stabilmente inseriti nella formazione degli Elio e le Storie Tese in tour. L’apertura è affidata a 2 brani tecnicamente molto impegnativi: una cover dei Genesis Behind the lines (Duke’s End) e Pagàno, con grossa soddisfazione dei numerosi musicisti presenti fra il pubblico. Da segnalare la grande prestazione coreutica di colui che viene definito dal gruppo un artista a sé: l’architetto Luca Mangoni nella parte del Dio pagano.
Una breve pausa permette ad Elio di intrattenere il pubblico con la sua sfacciataggine, si riprende con un paio di classici dei primi dischi: Carro e Servi della gleba. Il pubblico conosce ogni parola ma Elio spiazza tutti citando all’interno del testo fatti e personaggi più o meno attuali, come il celebre episodio dell’aggressione al Presidente Berlusconi con la statuetta del Duomo. Si ritorna tempestivamente a tempi più moderni con due estratti dall’album Studentessi del 2008: Ignudi fra i nudisti e Plafone. Eccellente la prestazione di Paola Folli, completamente a suo agio sia nei panni di Giorgia che in quelli di Antonella Ruggeri.
Si prosegue con una scaletta che predilige il repertorio degli anni ’90. Grandi classici del gruppo come Essere donna oggi, Burattino senza fichi, Caro 2000 e El pube si susseguono intervallati dai siparietti comici e dalle esilaranti interazioni dei musicisti con il pubblico. Degna di nota è la maestria con la quale Rocco Tanica realizza un contrappunto estemporaneo al coro da stadio del pubblico. Il livello è come sempre altissimo, si nota un episodico momento di incertezza solo durante l’esecuzione di uno dei cavalli di battaglia della band: Il vitello dai piedi di balsa. Fra lo stupore e l’ilarità generale Elio introduce all’interno del brano il tormentone Pa Pa l’americano (Yolanda Be Cool Vrs Dcup: We No Speak Americano celebre remix del classico di Renato Carosone Tu vuo’ fa l’americano) come ascolto forzato per il reato del vitello bugiardo.
Il concerto si chiude con il medley dance, sempre presente e sempre diverso nelle scalette della band. Il medley di quest’anno comprende come al solito i maggiori successi dance del gruppo come Discomusic, Born to be Abramo, La chanson, Tenia, La visione, Tonza Patonza con una new entry pescata direttamente dal repertorio realizzato quest’anno per la trasmissione Parla con me: Bunga Bunga (reinterpretazione divenuta celebre su Youtube di Waka Waka con un testo incentrato sul tema degli scandali di Arcore). Un paio di minuti dopo aver lasciato il palco il gruppo rientra per i bis: si riparte con i ritmi berberi di Parco Sempione e si prosegue con i semplici riff de Il rock and roll, per poi chiudere con Tapparella e con il suo coro “Forza Panino” cantato con trasporto da tutto il pubblico.
Un concerto sicuramente all’altezza delle aspettative, l’ascolto ottimale viene raggiunto dai fonici già a metà dell’introduzione strumentale, l’esecuzione è spettacolare come al solito e la comicità è ben orchestrata e integrata nella musica. A tal proposito è memorabile la fusione del tema di Pa Pa l’americano con quello de Il vitello dai piedi di balsa nelle mani di Rocco Tanica.
Forse l’unico neo di questa ottima performance è la scaletta, ideata per venire incontro alle esigenze dei più nostalgici a scapito di coloro che desiderano ascoltare dal vivo gli Elii del XXI secolo. D’altronde la prolificità del gruppo è leggendaria, i brani degni di nota del gruppo milanese sono fin troppi e concepire una scaletta di 2 ore che metta d’accordo tutti è un impresa impossibile.
... Forza Panino!
Andrea Portieri