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IL CAIRO, 5 SETTEMBRE 2011 - Poster con immagini dei dimostranti uccisi nelle sommosse con la scritta: “Morire come loro oppure ottenere i loro diritti”. Una persona con un cappio alla mano che chiede l'esecuzione di Mubarak, la polizia in tenuta antisommossa ed una cinquantina di sostenitori dell'ex presidente egiziano che urla: “perché umiliate il presidente che ci ha protetto?”. È questo lo scenario in cui si è svolto l'ennesimo scontro tra le due fazioni opposte, fuori dalla sede dell'Accademia di polizia del Cairo.[MORE]
Ed è lì che si stava infatti svolgendo la terza udienza del processo a carico di Hosni Mubarak, l'uomo che ha ricoperto per trent'anni la carica di presidente egiziano e che si è dimesso l'11 febbraio di quest'anno dopo le proteste di piazza Tahrir.
Negli scontri sono rimaste ferite quattro persone, fra cui un agente di polizia, e ne sono state arrestate sette. Un gruppo di familiari delle vittime della repressione ha anche lanciato pietre contro le forze dell'ordine e bruciato un immagine di Mubarak.
Ma le proteste non si sono verificate solo all'esterno dell'aula: l'udienza è stata infatti sospesa per rissa fra gli avvocati.
Secondo i media egiziani gli scontri sono cominciati dopo che alcuni legali di Mubarak hanno mostrato le foto dell'ex leader, in gravi condizioni di salute. L'ex presidente è infatti arrivato in tribunale in ambulanza e diverse persone hanno dovuto provvedere a trasportare la barella, ma il suo volto non era visibile perché circondato da personale dell'esercito e guardie di sicurezza.
L'ex presidente potrebbe essere condannato alla pena di morte se sarà riconosciuto colpevole di complicità nell'omicidio dei circa 850 manifestanti della rivoluzione di gennaio.
Marta Lamalfa