Effetto Covid su plasma, raccolta a -13,5% a gennaio

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Effetto Covid su plasma, raccolta a -13,5% a gennaio. Donazioni in calo del 2% nel 2020 rispetto al 2019.
ROMA, 10 MAR - Il plasma: una risorsa importante per farmaci salvavita, per diverse patologie rare spesso genetiche, ma la cui sostenibilità è a rischio. In Italia, dopo anni di crescita, nel 2020 si è assistito a una diminuzione delle donazioni rispetto al 2019 (-2%). Lo rilevano i dati del Centro nazionale sangue, Cns, secondo cui si registra una continuità di tale trend anche a gennaio del 2021 (-13,5%).

Questi dati saranno al centro di un simposio nell'ambito del congresso della Società Italiana di Farmacologia. La pandemia ha per gli esperti aggravato il già precario equilibro tra domanda e offerta di plasma a livello globale. Il risultato é una diminuzione dei volumi di plasma disponibile e un incremento dei costi di raccolta della materia prima. Ciò sta determinando una grave carenza di plasma che causa già ricadute, come dimostrano alcuni dati dell'Agenzia italiana del farmaco: diversi prodotti a base di immunoglobuline sono carenti sul territorio nazionale.

In Italia la domanda di immunoglobuline è aumentata del 10% tra il 2017 e il 2018. Il Piano Nazionale Sangue è riuscito a coprire circa il 75% del fabbisogno di immunoglobuline per uso endovenoso nel 2018 e il 5,6% di quelle per uso sottocutaneo, rendendo necessario, per colmare la restante domanda, un approvvigionamento di prodotti commerciali tramite accordi o gare con le industrie.

Anche dai dati di CSL Behring, azienda biotecnologica tra i player nel settore degli emoderivati, emerge uno scenario definito "allarmante". Da luglio a dicembre 2020, rispetto all'anno precedente, è stato registrato un calo complessivo del 20% della raccolta del plasma da parte del gruppo. Parallelamente, negli Usa, dove vige un sistema remunerato per i donatori di plasma e si raccoglie la grande maggioranza del plasma utilizzato per le terapie in tutto il mondo, i costi sono molto aumentati. "L'Italia - conclude Oliver Schmitt, Ad di CSL Behring in Italia - come il resto del mondo, ha una dipendenza dal plasma statunitense che sarebbe auspicabile ridimensionare con soluzioni come l'aumento di donazioni, della raccolta di plasma e diventando più attrattivi per la fornitura dei prodotti".

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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