Ecomafia: grave situazione in Calabria, Cosenza la provincia più colpita
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COSENZA, 05 LUGLIO 2012- Il rapporto Ecomafia 2012, l'indagine annuale effettuata da Legambiente sull'illegalità ambientale, rivela una situazione ''impressionante, con un business illecito in costante aumento, contrastato con impegno e perizia dalle forze dell'ordine''. Un quadro generale poco felice in tutta la penisola, con la maglia nera che spetta, però, alle regioni meridionali. La Calabria è al secondo posto nella triste classifica delle regioni più colpite, preceduta solo dalla Campania e davanti a Sicilia, Puglia e Lazio con l'11,2% delle infrazioni accertate nel 2011 (3.892 casi, con 2.561 persone denunciate, 42 arresti e 980 sequestri).
Sono tre le province calabresi tra le prime dieci d’Italia: al terzo posto troviamo il territorio di Cosenza (il 4,6% delle infrazioni accertate con 1.543 casi), al sesto la provincia di Reggio Calabria (2,8%, 956 infrazioni) e al decimo Crotone (2,0%, 675 infrazioni).[MORE]
''Il dossier Ecomafia 2012 – ha dichiarato il presidente di Legambiente Calabria, Francesco Falcone - conferma le denunce degli ambientalisti e legittima sempre più all'operato delle forze dell'ordine e della magistratura. Lo abbiamo dichiarato di recente di fronte alla commissione antimafia: dalla depurazione alla gestione delle discariche, dalle infiltrazioni negli appalti pubblici all'abusivismo edilizio, dalla piaga degli incendi ai misteri delle navi dei veleni, la Calabria e' sempre più una terra di frontiera in mano alle ecomafie. Occorre reagire, creare sinergie tra gli attori istituzionali e non, tra la politica e l'associazionismo, per riconquistare i territori a una sana gestione pubblica orientata al bene comune''.
Davide Scaglione