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MILANO, 2 MAGGIO - La procura di Milano ha chiesto l'archiviazione per Marco Cappato, che il 27 febbraio ha accompagnato in Svizzera dj Fabo per il suicidio assistito in seguito ad un grave incidente che non gli ha più permesso di vivere come avrebbe voluto. [MORE]
Marco Cappato, tesoriere della fondazione Luca Coscioni, si è autodenunciato per aiuto al suicidio una volta tornato in Italia.
La richiesta di approvazione, firmata dal pm Tiziana Siciliano, dovrà essere firmata nei prossimi giorni da un gip. “Le pratiche di suicidio assistito non costituiscono una violazione del diritto alla vita quando siano connesse a situazioni oggettivamente valutabili di malattia terminale o gravida di sofferenze o ritenuta intollerabile e/o indegna dal malato stesso”, riferisce la procura.
Nel provvedimento sono state inserite le cure e le sofferenze che dj Fabo ha dovuto subire dopo l'incidente che lo ha reso cieco e paraplegico nel giugno del 2014. All'interno di esso si leggono anche le parole pronunciate dalla Corte europea dei diritti umani relativi ai casi Englaro e Welbi, spiegando che non si può costringere un paziente in certe condizioni a restare in vita.
Secondo la procura, Cappato, avrebbe solamente trasportato dj Fabo, senza incoraggiare la sua scelta.
Marco Cappato, dopo essere venuto a conoscenza del fatto, ha commentato dicendo: “Prendo positivamente atto della richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Milano”.
Chiara Fossati
immagine da quotidiano.net