Direzione Nazionale Antimafia: «Legislatore valuti depenalizzazione droghe leggere»
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ROMA, 8 MARZO 2015 – La Direzione Nazionale Antimafia, attraverso una relazione di circa sei pagine sul tema del proibizionismo in merito alla materia delle droghe leggere, ha di fatto ufficialmente sollecitato il legislatore ad un nuovo cambio di passo, necessario al fine di ritrovare una opportuna soluzione ad una problematica più che mai infiltrata all’interno del Paese. [MORE]
«Davanti a questo quadro spetterà al legislatore valutare se in un contesto di più ampio respiro sia opportuna una depenalizzazione della materia». Il respiro al quale viene fatto riferimento è ovviamente il contesto europeo, in quanto appunto materia protagonista di un mercato unitario. La relazione annuale 2014 della Dna, attraverso il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, in carica dal Luglio 2013, ammette come la lotta alla criminalità organizzata in materia si sia mostrata fallimentare dinanzi alla elevata quantità di hashish e marijuana presente sul territorio.
I dati parlano di un utilizzo consistente a tal punto da dover essere equiparata ad alcol e tabacco. La quantità ammonta a circa 3 kg e riuscirebbe a servire in media ogni italiano di ben 200 spinelli, bambini ed anziani compresi. Segno che continuare a puntare sul proibizionismo vuol dire sostanzialmente utilizzare una elevatissima gamma di mezzi costosi ed in maniera beffarda, non sufficienti per poter prevalere sulla battaglia. In particolare, ad essere sottolineata, è la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, non presente nella contestata norma Fini-Giovanardi del 2006, poi bocciata nel Febbraio 2014 dalla Corte Costituzionale. Una differenza che da sempre ha alimentato polemiche e dibattiti in Italia, creando un afflusso di reati depenalizzabili che ha messo in affanno un ulteriore delicato tema, il sovraffollamento delle carceri.
Se la cannabis fosse legalizzata, le cifre a vantaggio dell’erario ammonterebbero, secondo le stime, ad una cifra tra i sette e i dieci miliardi di euro. Importo considerevole e che toglierebbe notevolmente respiro al carico di lavoro giudiziario e all’eccessivo spreco economico sugli strumenti a disposizione delle forze dell’ordine. Si sottolinea dunque, non solo che l’impegno nella lotta alle droghe leggere è stato massimo, ma che tale impegno non potrebbe migliorare più di tanto in quanto già ai massimi livelli di sforzo ed efficienza. Ragion per cui la palla debba passare immediatamente al legislatore, chiamato ad una attenta valutazione in merito alle possibili future strategie.
La notizia relativa allo slancio di Roberti e della Dna è stata trascurata da diversi quotidiani ma pare di un indubbio scalpore, se si prende in considerazione il mittente in questione. E' l’ ”Huffington Post” a dare inoltre la notizia della comunicazione firmata Benedetto della Vedova, tramite una mail, nei confronti di tutti i deputati e senatori, in merito alla possibile creazione di un Intergruppo parlamentare per la legalizzazione e depenalizzazione della marijuana. Attraverso la citata intervista, Della Vedova ha comunicato il rinnovo del proprio impegno su un tema che lo ha visto protagonista anche vent’anni addietro, assieme a Marco Pannella e Rita Bernardini, colonne portanti dei Radicali Italiani.
L’attuale Sottosegretario di Stato agli Esteri, diede vita al proprio impegno politico proprio a partire da una prima esperienza radicale, ricoprendo anche la carica di Presidente del partito (2001-2003). Al termine della lettera, l’ex senatore di Scelta Civica pone un preciso interrogativo: ‘Chi ci sta’?
foto da dailybest.it
Cosimo Cataleta