Consigliere Eugenio Riccio: Cotticelli cacciato. E tutti gli altri?
Politica Calabria Catanzaro

Consigliere Eugenio Riccio: Cotticelli cacciato. E tutti gli altri?

domenica 8 novembre, 2020

Riceviamo e pubblichiamo testo integrale del consigliere "Eugenio Riccio: Cotticelli cacciato. E tutti gli altri? Da Conte a Zuccatelli e Belcastro ... intervenga la Procura a tutela della salute e della vita dei cittadini"
CATANZARO, 8 NOV - Infiltrazione politica. Questo è il nuovo reato che dovrebbe essere contemplato dal codice penale. Ancor prima dell’infiltrazione mafiosa. E questo ad ogni livello di governo, dal più basso a quello apicale.

Perché, passata la rabbia e la frustrazione per l’intervista dell’ex commissario della sanità calabrese, bisogna riacquistare lucidità e fare un ragionamento laico, non partigiano.

Di chi è la responsabilità se il commissario non è stato capace? Come prima risposta ci verrebbe da rispondere “sua”, perché se il ministero non ti risponde (ammesso e non concesso che il quesito posto sia appropriato) tu che sei commissario, in un momento di emergenza, alzi il telefono e chiami. Non ci si può nascondere dietro il fatto di avere scritto. Quanto meno è un comportamento negligente. Chi ha nominato il commissario? Il Governo. Ergo. Un’altra quota parte della responsabilità è del ministero che non si è preoccupato di vigilare sull'andamento dei lavori ma anche del presidente del Consiglio dei Ministri che ha nominato un incapace solo perché è un generale e dunque nella folle logica giustizialista meritevole a prescindere. E dunque quantomeno si tratta di incauta nomina. Quidi hanno colpa tutti ma a parte Cotticelli nessuno si assumerà le sue responsabilità, e lui lo fa solo perché costretto da una figura che travalica la definizione di ridicolo. In un paese moderatamente civile Giuseppe Conte avrebbe dovuto formalmente rassegnare le dimissioni.

La democrazia è faticosa e costosa. Esercitarla senza cervello vanifica tutti gli sforzi che quotidianamente si fanno per tenerla in vita.

Ma veniamo ai livelli regionali. Lo stesso circolo vizioso delle responsabilità vale per chi ha guidato e guida la Regione in questi mesi. L’ultima lettera del presidente Santelli, lo diciamo con rispetto per la memoria della donna e solidarietà per la sua tragedia umana, non è un testamento politico, è la certificazione pura di una ignoranza amministrativa senza precedenti. Il defunto presidente si era circondata di task force, esperti, super manager e a nessuno, e ribadiamo a nessuno, era venuto in mente di chiedere, controllare, sapere. Nulla. Cotticelli, era considerato (a ragione per carità) un corpo estraneo. Dubitiamo anche che qualcuno (a parte la mitica signora Maria e l’usciere) abbia mai discusso con lui del piano Covid della Regione Calabria o degli altri 24 punti previsti dalla sua mission.

Quindi, non esistendo purtroppo il reato di infiltrazione politica, ma essendoci i presupposti per un’indagine seria, chiediamo che le Procure di Roma e Catanzaro avviino le indagini necessarie per capire se ci siano i margini per individuare il “reato di tentata strage” oltre ad una serie di omissioni da parte degli organi preposti. Non crediamo che un’esperienza politica debba finire per via giudiziaria, ma una volta per tutte va messo un punto, perché almeno tutto ciò abbia avuto un senso. Anche perché la scelta fatta notte tempo se possibile aggrava ancor di più le responsabilità del Governo. Zuccatelli infatti, che ricordiamo che prima di infettarsi di Covid sosteneva che il Coronavirus era trasmissibile con un bacio in bocca per 15 minuti, fa parte del partito del ministro della sanità, così come Cotticelli era un parto della mente malata della ministra Grillo.

Nulla di nuovo, sarebbe stato sorprendente il contrario semmai. A meno che il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte non avesse voluto affrontare di petto la situazione e scegliere lui un tecnico super partes. Ma Conte se ne lava le mani con mediocrità (e non potrebbe essere diversamente). Ovviamente costui in quanto forestiero non potrà fare nulla di nulla nemmeno se lo volesse essendo scevro di dinamiche calabresi. Indi per cui non cambierà un bel niente. Si tira a campare (si spera) visti i tempi.


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