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CATANZARO 01 AGOSTO 2015 - “L’ultima relazione SVIMEZ riapre drammaticamente il tema della situazione meridionale. Non perché propone dati nuovi; ma per il paragone con la situazione greca che evoca drammi e catastrofi.
Che la situazione fosse grave era ben presente nelle analisi e nella individuazione delle priorità del mio programma di governo della Calabria; ora diventa attuale un’altra questione: senza il Sud l’Italia non riparte ed i segnali di ripresa nazionale non acquisteranno i segni di uno stabile sviluppo. E’ l’Italia che ha bisogno del Sud anche se spetta alle classi dirigenti meridionali esprimere tutto il potenziale di cultura politica, di forza programmatica, di classi dirigenti tali da ottenere il rispetto e i risultati concreti. [MORE]
Intanto un rispetto del ruolo del Sud. Non è accettabile che il Sud venga descritto solo come il luogo privilegiato delle mafie e del malaffare; che il sud venga raccontato solo per i sui aspetti negativi. Nessuna indulgenza sui nostri mali e ritardi; ma attenzione a chi produce, si batte, descrive una Calabria che non si rassegna al degrado. Dovremo chiamare i nostri intellettuali, scrittori, giornalisti a promuovere le cose buone della Calabria.
Un rispetto dal Governo nazionale. I segnali della ripresa devono passare anche dal Sud e dalla Calabria con strumenti di programmazione e ripartizione delle risorse in grado di impegnare cervelli, intelligenze e giovani lavoratori in fuga verso il nord o l’estero. A nessuno sfugge che senza investimenti pubblici e privati il Sud resta al palo e l’Italia intera ne risente.
Il clima di collaborazione in atto con il Governo, l’attenzione ormai acclarata sul futuro del porto e dell’area industriale di Gioia Tauro (tema dello sviluppo nazionale ed internazionale), la stessa recente decisione di risolvere la mina sociale dei precari sono segnali che nelle prossime settimane si dovranno configurare come progetto organico del Governo per la Calabria.
Una mobilitazione delle forze politiche e sociali meridionaliste. Alla ripresa autunnale mi farò promotore di una convenzione tra forze politiche, sindacali, imprenditoriali, intellettuali per un rilancio del patto per lo sviluppo del Mezzogiorno.
Le carte in regola della classe dirigente della Calabria. E’ la condizione preliminare della credibilità e dell’autorevolezza nel confronto nazionale. Carte in regola vuol dire mantenere gli impegni ed attuare i programmi con adeguati strumenti di monitoraggio, controllo, premialità o penalità sugli esiti; vuol dire trasparenza e codici rigorosi di comportamento e nuovo rapporto tra governo e burocrazia; vuol dire rigore nella lotta alla mafia ed alla corruzione”
Mario Oliverio, Presidente Regione Calabria