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MILANO, 1 OTTOBRE 2014 – Secondo la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Def) approvata ieri dal Consiglio dei ministri, l’Italia chiuderà l’anno in corso in recessione con un prodotto interno lordo (Pil) in calo, a -0,3%, che tornerà a salire lievemente nel 2015 (+0,6%) grazie «all'impulso positivo della Legge di Stabilità». È quanto ha dichiarato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che ha sottolineato per quest'anno il rispetto del vincolo europeo del 3%.
Pareggio in bilancio rinviato al 2017
Un avvicinamento pieno agli obiettivi di medio termine (0,5%) si registrerà solo dal 2016, rimandando così di un anno il pareggio di bilancio, al 2017.
«Il quadro macroeconomico è molto deteriorato rispetto al Def di aprile sia in termini di crescita, che è negativa, che in termini di occupazione», ha precisato il ministro, che ha aggiunto: «Siamo in una situazione che richiama circostanze eccezionali», per cui è «lecito immaginare un rallentamento del processo di aggiustamento del saldo strutturale, che avverrà in misura positiva ma ridotta rispetto a quanto immaginato nel Def di aprile». Pertanto, saranno utilizzati tutti i margini di flessibilità previsti dal Fiscal Compact.[MORE]
Per quanto riguarda invece il rapporto debito/pil, per il 2014, sarà al 131,6%; poi salirà al 133,4%, nel 2015.
La Nota di aggiornamento del Def italiano è stata già inviata a Bruxelles, dove, a partire dal 15 ottobre diventerà argomento di discussione. «Ci sarà normale dialogo» con la Ue, ha ricordato Padoan, «sia con la commissione uscente sia con quella entrante».
Domenico Carelli
(Foto: internazionale.it)