Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
DAVOLI (CATANZARO), 09 APRILE 2015 - La banda è entrata nella sede della Banca Popolare del Mezzogiorno e dopo essere riuscita ad entrare in possesso di circa 70 mila euro, è fuggita prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. [MORE]
Tanta paura, questa mattina, per i dipendenti della filiale della Banca Popolare del Mezzogiorno di Davoli Marina. Tre uomini, mascherati con delle parrucche e forse con delle barbe finte, hanno approfittato dell’orario di apertura per introdursi nella sede e farsi consegnare un bottino di circa 70 mila euro. La banda si è servita di un pacco chiuso, spacciato come una bomba, per terrorizzare i dipendenti e farli collaborare. In due sono infatti entrati, mentre il terzo uomo sarebbe rimasto fuori a fare da palo e ad affiggere un cartello con su scritto "problemi tecnici la banca riapre alle 10,30", che ha consentito a chi era dentro di poter agire indisturbati.
Una volta sicuri di non avere intoppi, i due hanno fatto sbloccare i sistemi di sicurezza e hanno prelevato il denaro contante. Prima di uscire hanno legato i dipendenti presenti chiedendo di liberarsi e di dare l'allarme solo alle 10, quindi venti minuti dopo la loro fuga. I rapinatori infatti, hanno sostenuto che se l'allarme fosse stato dato prima, la bomba presente nel pacco sarebbe esplosa. I tre, secondo le prime indiscrezioni, sarebbero poi fuggiti con la macchina di uno dei dipendenti, ritrovata poco dopo nei pressi del lungomare di Davoli Marina.
Trascorso il tempo richiesto, sono stati immediatamente avvisati i Carabinieri. Accorsi sul posto, i militari della Compagnia di Soverato coordinati dal Maresciallo Luca Massaro e dal comandante Ugo Albanese, hanno appurato che all'interno della scatola c'era solo del concime. Secondo quanto ricostruito, i rapinatori conoscevano molto bene le abitudini dei dipendenti e i sistemi di sicurezza dell'istituto bancario, facendo immaginare a un colpo studiato da tempo nei minimi dettagli.
(fonte immagine calabria.weboggi)
Giuseppe Sanzi
Autore
