Dati Eurispes, gli studenti chiedono il rinnovamento della scuola
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ROMA, 7 DICEMBRE 2011 – Eurispes e Telefono azzurro hanno presentato oggi il rapporto, realizzato su 1496 ragazzi tra i 12 ed i 18 anni, che fotografa l'adolescenza italiana. L'immagine che ne viene fuori, però, sembra avere delle tinte abbastanza fosche. [MORE]
Partiamo dalla scuola, alla quale i ragazzi chiedono principalmente tre cose: che li prepari al mondo del lavoro (32,5 per cento), li faccia maturare (27,8 per cento) e che accresca la loro cultura (26,6 per cento). Sport (“votato” dal 16,1 per cento degli intervistati), informatica e nuove tecnologie (13 per cento) e lingue straniere (attestate al 12,5 per cento) le richieste legate maggiormente all'erudizione. Non altissima – 4,4 per cento – la richiesta di maggior tempo che i ragazzi vorrebbero la scuola dedicasse all'educazione sessuale.
Chiedono maggior coinvolgimento, sia nella vita scolastica quotidiana sia per quanto riguarda la possibilità di indicare i temi su cui discutere in classe, dove – consigliano – sarebbe forse il caso di avere insegnanti più preparati ed aggiornati (richiesta che viene dal 59,1 per cento degli intervistati) e rendere possibile il capovolgimento dei ruoli, dando la possibilità anche agli studenti di diventare insegnanti su alcune materie, come chiesto dal 66 per cento dei ragazzi che hanno preso parte all'indagine.
Com'è ora, dicono i dati, la scuola non piace più di tanto, con un terzo degli studenti che ha detto di annoiarsi dietro ai banchi di scuola, e per lenire il sentimento negativo di una scuola che non appassiona – né durante le ore di lezione né, evidentemente, durante le ore di studio casalingo – sostituiscono i libri con media più “aggiornati”. A farla da padrone è ancora la televisione, davanti alla quale un quarto dei ragazzi passa più di due ore.
Forte, e non c'era bisogno di aspettare l'indagine per scoprirlo, è anche l'uso di computer ed internet, dove solo il 4,8 per cento dei ragazzi se ne tiene lontano.
Sul podio - anche in questo caso senza stupore - arriva il cellulare, considerato ormai un vero e proprio “prolungamento” da più della metà degli intervistati.
Proprio sul cellulare Eurispes e Telefono azzurro lanciano l'allarme più preoccupante. Si chiama “sexting”, è l'invio (o la ricezione) di immagini e video a sfondo sessuale ad amici, fidanzati e adulti, conosciuti e non, in cui sarebbe coinvolto tra il 6,7 per cento (che li ha inviati almeno una volta) ed il 10,2 (dal lato della ricezione) degli adolescenti, che così alimentano anche il mercato pedo-pornografico, dato anche che quel materiale può finire su internet, dove spesso viene utilizzato come strumento di bullismo, una piaga che ha colpito circa un quarto degli adolescenti intervistati. Se da un lato il fenomeno non viene arginato perché non viene nemmeno denunciato (un ragazzo su cinque, infatti, non ne parla in famiglia), dall'altro lato vede anche l'incapacità ed il disorientamento dei genitori, che tendono a minimizzare il problema.
Andrea Intonti