Minacciano il Sindaco di Licata perchè combatte l'abusivismo. Due in manette
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LICATA, 14 ottobre 2016 - Hanno cercato di intimidire il Sindaco di Licata con minacce e danneggiamenti perchè attivamente impegnato nella lotta all'abusivismo. Sono queste le accuse che hanno fatto scattare le manette per A.M.S. e C.S., rispettivamente di 32 e 30 anni. L'operazione è stata eseguito dai Carabinieri di Licata e del comando provinciale di Agrigento. [MORE]
Secondo gli inquirenti, i due - con l'aiuto di alcuni complici non ancora identificati - lo scorso 8 maggio hanno appiccato il fuoco all'interno della casa del padre del primo cittadino. Gli arresti domiciliari sono stati disposti dal Gip di Agrigento Alessandra Vella, su richiesta dei sostituti procuratori Simona Faga e Alessandra Russo.
L'operazione è stata eseguita il giorno dopo il drammatico sfogo del Sindaco Angelo Cambiano, che si è detto pronto a dimettersi perchè abbandonato dallo Stato nella battaglia contro gli abusivi.
Le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza installato nell'abitazione della vittima hanno documentato la presenza di due persone col volto coperto dai cappucci delle felpe. I due hanno agito di notte, tentando di appiccare il rogo in più punti.
Il sindaco, sentito dagli investigatori, ha riferito delle ripetute minacce e pressioni subite in quel periodo da parte dei proprietari delle case abusive in corso di abbattimento, i quali pretendevano la sospensione delle demolizioni.
In quel periodo, l'attuazione del protocollo stipulato con la Procura di Agrigento per la demolizione diretta degli immobili abusivi aveva creato non poche tensioni, spesso sfociate in veri e propri episodi di violenza e minaccia nei confronti della amministrazione locale e, in particolare, del sindaco.
Di conseguenza, spiegano dalla procura, le indagini si sono sviluppate in tale direzione, apparendo sin da subito verosimile che i motivi dell'incendio fossero riconducibili a questo contesto.
Daniele Basili
immagine da grandangoloagrigento.it