Danneggiamenti e minacce di morte, tre arresti nel Reggino
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Danneggiamenti e minacce di morte, tre arresti nel Reggino

sabato 1 agosto, 2020

Danneggiamenti e minacce di morte, tre arresti nel Reggino. Donna finisce ai domiciliari e due suoi fratelli in carcere

GIOIA TAURO, 01 AGO - Denuncia per violenze il marito nel tentativo di rompere il legame e spinge due suoi fratelli a danneggiare, per ritorsione, l'auto di un congiunto del consorte prendendosene poi la responsabilità. I familiari, però, scoprono che lei ha una relazione extraconiugale e minacciano di uccidere il suo amante. 

Ha portato all'arresto di tre persone, Pamela Sposato, di 31 anni, finita ai domiciliari, e i suoi fratelli gemelli con precedenti, Rocco e Cosma di 34,in carcere, l'operazione "Married" condotta dagli agenti del Commissariato di Ps di Gioia Tauro con il coordinamento della Procura di Palmi che ha svelato un'intricata vicenda familiare dai tanti risvolti che si è svolta tra Rosarno e Gioia Tauro. 

Ai tre vengono contestati i reati di concorso in danneggiamento aggravato, spari in luogo pubblico, detenzione illecita di armi e munizioni e calunnia. Secondo quanto emerso dalle indagini la donna avrebbe indotto i fratelli a danneggiare l'auto del cognato a colpi di fucile a canne mozze e successivamente avrebbe incolpato della cosa un altro suo fratello risultato totalmente estraneo. All'atto della denuncia per maltrattamenti, nel giugno scorso, la donna, madre di cinque figli, aveva lamentato da parte del marito una lunga serie di maltrattamenti con minacce, percosse e lesioni spesso con ecchimosi per le quali si sarebbe recata nei pronto soccorso degli ospedali di Gioia Tauro e Polistena. 

Dopo un ultima lite, però, si era decisa ad andare via definitivamente da casa, assieme ai figli. Dalle indagini svolte dai poliziotti si era giunti al ritrovamente del fucile modificato a "lupara" utilizzato per il danneggiamento. Successivamente la donna si era presentata in Commissariato confessando di essere l'autrice del danneggiamento della vettura del cognato come ritorsione nei con fronti del marito. Nel suo racconto però erano emerse delle incongruità. 

Ulteriori indagini e intercettazioni hanno permesso di individuare i reali esecutori del danneggiamento e di appurare il livello dei dissidi della donna con il marito. Dalle conversazioni captate è emersa anche l'esistenza di un amante segreto della donna, fatto che aveva portato i suoi fratelli a mettere in atto una caccia all'uomo, per ucciderlo.


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