D'Amato, Santori: "Ennesimo caso su uomini fiducia Zingaretti"
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ROMA, 19 MARZO 2014 - “Oggi tocca ad Alessio D’Amato, di fatto assessore alla sanità travestito da dirigente regionale. Nell'aprile 2013, a un mese dalla presentazione della nuova giunta regionale, il neo assessore alle Politiche sociali Paola Varvazzo si dimise perché il marito risultava indagato per concussione. A ruota seguiva il caso di Sonia Ricci, assessore all'Agricoltura, rinviata a giudizio a causa di un incendio di rifiuti, anche plastici, scoppiato in un'azienda agricola ove era presente solo lei. Poi arriva l’accusa di due dirigenti regionali confermati da Zingaretti, Fegatelli e De Filippis, nell’ambito dell’inchiesta su Cerroni. Scandalo che travolge anche la credibilità di Civita, assessore ai Rifiuti della Regione. Cosa dobbiamo immaginare sugli uomini di fiducia di Zingaretti?”, così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e componente della commissione Salute, intervenendo sul processo cui sarà imputato l’ex consigliere regionale dei Comunisti Italiani Alessio D’Amato per truffa ai danni della Regione.
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“Alessio D’Amato ha in mano la cabina di regia sulla sanità alla Regione Lazio. Gode della fiducia di Zingaretti e detiene importanti responsabilità, spero per tutti che sappia chiarire la sua vicenda e dimostrare la sua piena estraneità alle gravi accuse che gli vengono rivolte. La questione Fiorito prima, con il coinvolgimento del dipietrista Maruccio e di altri esponenti regionali del PD poi, conferma quanto denunciavamo e cioè che si tratta di una questione che ha coinvolto un intero sistema. Sulla sanità da parte di Zingaretti e del suo staff ne abbiamo già viste troppe in termini di mancata trasparenza e di incompetenza, sarebbe assurdo vedere condannato per truffa ai danni della stessa Regione anche chi dovrebbe gestire una materia così delicata e prioritaria per i cittadini”, conclude Santori.
Notizia segnalata da Fabrizio Santori