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MOSCA, 11 SETTEMBRE 2014 - L'Unione Europea ha varato le nuove sanzioni a Mosca, nonostante la tregua firmata a Minsk e le parole del ministro degli Esteri russo sulla reazione del Cremlino. Tentativi di riconciliazione inutili a livello europeo, che non si fida di un blando pezzo di carta e detta condizioni ferree.
La prima è la chiusura dei mercati internazionali verso Mosca, soprattutto per le attività statali. L'idea potrebbe essere presa in considerazione anche da Obama. La seconda è il ridimensionamento a livello militare della forza russa, tenuta sotto controllo anche dai campi militari che la Nato ha messo a disposizione degli Stati vicini nei giorni scorsi.[MORE]
Le motivazioni dell'UE
Sono i precedenti di Putin a preoccupare l'Unione Europea e il panorama internazionale. La Russia ha già ridotto fortemente la fornitura di gas alla Polonia, così come potrebbe accadere anche agli altri alleati di Poroshenko (Ungheria e Slovacchia). Varsavia, da un giorno all'altro, si è ritrovata a combattere con il 45% di fornitura in meno, dopo aver dichiarato il suo appoggio all'Ucraina.
Persino in Germania sembra esserci stato un sensibile calo di fornitura e la paura è che, perdendo l'occasione di sfuggire alle sanzioni, Putin pensi di stracciare la tregua.
La reazione di Putin
Il presidente russo non è stato certo a guardare, dichiarando che la Nato intenda "resuscitare se stessa" con le sanzioni dell'Unione Europea e le ultime dichiarazioni contro la Russia.
Lo afferma anche il portavoce del ministero degli Esteri russo, che ha dichiarato all'indomani delle nuove sanzioni che: "Le sanzioni Ue rappresentano una linea assolutamente non amichevole, che contraddice gli interessi della stessa Unione Europea. La nostra risposta sarà commensurabile". Le sanzioni partiranno da domani, 12 Settembre.
Mosca, a detta di Putin, starebbe testando un missile intercontinentale, proprio qualche giorno prima il rinnovo del disarmo con gli Stati Uniti. L'Unione Europea ha comunque fatto sapere, tramite Van Rompuy, che le sanzioni saranno calmierate o eliminate del tutto se la Russia darà segni di ravvedimento.
Per Van Rompuy, le nuove sanzioni toccheranno alcune merci di scambio tra la Russia e l'Unione: ''Questo riguarda per esempio le importazioni di auto, in particolare quella usate, alcuni tipi di merci dell'industria leggera che noi possiamo gia' produrre da soli. Non tutti, ma alcuni tipi di vestiti''.
Fonte: IlSole24Ore; Ansa.it
Annarita Faggioni