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KIEV (UCRAINA), 25 OTTOBRE 2014 - La crisi ucraina spinge Poroshenko a indire anticipatamente le elezioni. Nelle elezioni della primavera 2014 che lo resero vincitore, Poroshenko aveva promesso agli ucraini non solo la risoluzione pacifica della crisi, ma anche la vittoria dal punto di vista militare e strategico.[MORE]
La crisi ucraina alla vigilia delle elezioni
La crisi ucraina, invece, continua a imperversare e non accenna ad arrestarsi dopo la prima tregua firmata a Minsk. A quanto si apprende, la Russia avrebbe ufficialmente dichiarato di non aver scatenato il conflitto, mentre Poroshenko tenta disperatamente di trovare un accordo non solo con Putin, ma anche con gli estremisti filorussi della zona di Donetsk.
Questa sarà la prima elezione ucraina senza i rappresentanti della Crimea (12 in tutto), perché si tratta dei rappresentanti delle zone sotto controllo da parte degli estremisti filorussi. "Non c'è alcuna visione comune sul futuro Donbass" (fonte Ansa), spiega il governatore di Donetsk, mentre la crisi ha mietuto fino a questo momento 3700 vittime da entrambe le fazioni.
"Senza i 2 milioni di elettori della Crimea, decisamente pro-russi, e i 4 milioni che non potranno partecipare da Donetsk e Luhansk, il nuovo Parlamento sarà più orientato all'Europa e più nazionalista. Ma ingovernabile e improduttivo come i precedenti" spiega il docente di Economia russo Konstantin Sonin, mentre continua l'attenzione dell'Europa verso la Russia, seppur in forma meno blanda rispetto ai mesi precedenti alle elezioni.
(Foto biografieonline.it)
Annarita Faggioni