Crisi, cassa integrazione cresce del +12% su aprile 2011. I dati non danno il senso della gravità
Economia Puglia

Crisi, cassa integrazione cresce del +12% su aprile 2011. I dati non danno il senso della gravità

sabato 4 giugno, 2011

Lecce, 4 giugno 2011 - I dati non danno il senso della gravità della crisi perché alle liste di mobilità e disoccupazione non possono iscriversi i precari e i lavoratori con contratti atipici e che, dopo un certo periodi si viene cancellati anche se non si è trovato lavoro, circostanza che rende molto più difficili le stime. In calo gli avviamenti al lavoro, in modo particolare, a quello a tempo indeterminato.[MORE]

Sono cresciute le ore di cassa integrazione a maggio che, rispetto al mese di aprile, hanno registrato un andamento altalenante con un aumento del 12,1%, mentre, rispetto a maggio 2010, si segnala un calo dell'11,11% cosi' come e' ancora molto alto il numero di lavoratori coinvolti nei processi di cassa integrazione.
Lo comunica l'Inps, rilevando che nel mese di maggio 2011 sono state autorizzate 103 milioni di ore di cassa integrazione, in calo rispetto a maggio 2010, quando le ore autorizzate furono 116 milioni, ma in aumento in confronto ad aprile 2011, quando le ore autorizzate sono state più di 92 milioni si tratta di un aumento del 12,1%. Complessivamente, nel periodo da gennaio a maggio 2011 si registra una diminuzione del 19,19% delle ore autorizzate, pari a 428 milioni, rispetto a quelle cumulate nello stesso periodo del 2010, quando furono 530 milioni.

Secondo Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, la crisi, intanto, almeno sul versante dell’occupazione, non sembra voler finire ed i dati non lasciano spazio all’ottimismo: il calo dell’uso della cassa integrazione, rispetto al picco dell’anno scorso, in realtà non è il sintomo di un miglioramento della situazione ma, al contrario, del raggiungimento massimo.

In sintesi il quadro che emerge dal rapporto sulla Cig conferma la prudenza delle imprese italiane che preferiscono metter da parte ore autorizzate di cassa integrazione anche in presenza di segnali di ripresa nella produzione. In ogni caso, una valutazione più approfondita potrà essere fatta solo quando si conosceranno i dati relativi al tiraggio, che dimostra le ore di cassa integrazione effettivamente utilizzate dalle imprese”. Analizzando i dati di maggio si rileva che, per quanto riguarda gli interventi ordinari (CIGO), le ore autorizzate sono sostanzialmente invariate, passando da 19,2 a 19,9 milioni. Deciso è invece il calo rispetto allo stesso mese dello scorso anno (-42,6%), quando le ore autorizzate furono 34,7 milioni.

Il forte decremento della cassa integrazione ordinaria rispetto ad un anno fa si registra sia nell’industria (-42,6%) sia nell’edilizia (-17,3%). Il numero di ore di cassa integrazione straordinaria (CIGS), pari a 51,7 milioni nel mese di maggio appena trascorso, registra un aumento del 13,2% rispetto a maggio 2010, e del 22% nei confronti di aprile 2011, mese in cui le ore autorizzate sono state 42,3 milioni. Anche gli interventi in deroga (CIGD), per i quali sono state autorizzate 31,7 milioni di ore, sono lievemente aumentati rispetto al mese di aprile 2011 (3,8%). Consistente, invece, è stata la diminuzione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (-11,46%). Analizzando i dati del periodo gennaio maggio, emerge che la flessione nelle richieste di cassa integrazione dei primi cinque mesi dell’anno è del 46,2% per la cigo, che scende da 185 a 99 milioni di ore autorizzate, del 10% per la cigs, che passa da 210 a 189 milioni di ore. Solo la cassa in deroga fa segnare un leggero aumento (+3,71%) passando da 134 a 139 milioni di ore autorizzate. In calo le domande di disoccupazione e mobilità, i cui dati sono riferiti ai primi quattro mesi dell’anno. Le domande di disoccupazione presentate nell’aprile del 2011 sono state 66 mila, contro le oltre 75 mila dello stesso mese del 2010 (-12,5%). Più accentuata ancora la diminuzione delle richieste di mobilità, passate dalle oltre novemila del 2010 alle poco più di seimila di quest’anno (-28%).


(notizia segnalata da giovanni d'agata)


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