Covid-19. Le dichiarazioni della virologa Capua gelano le speranze
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
La virologa Capua frena sulle speranze per una exit strategy dall'emergenza Coronavirus. E spiega il perché
Da qualche giorno non faceva sentore la sua voce. Adesso la virologa Ilaria Capua torna a parlare e a stravolgere quelle poche certezze che avevamo nelle ultime ore. I dati della Protezione Civile ci dicono di un plateau stabile e di un calo dei ricoverati in terapia intensiva. Ma secondo la Capua tutte le previsioni fatte finora sul virus sono totalmente sbagliate. E così con un intervento sul Corriere rimette tutto in discussione: "Sono tante, tantissime le cose che non sappiamo e su cui molti si interrogano e purtroppo la scienza ha tempi lunghi, lunghissimi per arrivare alle sue certezze relative. Un mare di incertezza ci avvolge e ci disorienta. Non sappiamo neanche quanto l’infezione abbia circolato e si sia diffusa in Italia perché i campionamenti non sono rappresentativi e le procedure non armonizzate. Quindi ogni stima è soltanto una stima e come tale intrinsecamente sbagliata — bisogna solo capire di quanto".
La virologa poi parla di una lunga convivenza con il covid 19 e con il rischio contagio. Le sue parole di fatto allungano e non poco i tempi per una ripartenza: "Sappiamo che il distanziamento fisico e le misure di igiene personale e pubblica aiutano ad appiattire la curva quindi a ridurre la velocità del contagio. Ma una curva più piatta non significa blocco della diffusione virale, significa riduzione della circolazione virale. Quindi è chiaro che il virus continuerà a circolare in maniera visibile — ovvero provocando i casi clinici fino a quando non si stabilirà l’immunità di gregge, naturale o da vaccinazione".
Poi arriva la frenata anche sul fronte dei farmaci che possono abbattere il virus: "Sappiamo che ci sono diversi farmaci e protocolli terapeutici innovativi che ci permettono di affinare la cura, ma non credo proprio che si arriverà in tempi brevi a una commercializzazione nelle farmacie ma piuttosto verranno usati per i pazienti ricoverati". Infine una raccomandazione importante che di fatto certifica il cambiamento radicale delle nostre vite e soprattutto l'addio alla quotidianità come l'avevamo conosciuta finora: "È questione di adattare quello che sappiamo sulla prevenzione del Covid-19 alla nostra vita quotidiana per evitare di finire in ospedale noi stessi e fare in modo che non ci finiscano i nostri cari".Il Giornale)