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REGGIO CALABRIA, 19 MARZO - Nel corso della XXII Giornata della memoria e dell’impegno organizzata da Libera, è intervenuto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il capo dello Stato ha incontrato i familiari delle vittime nello stadio di Locri, mostrando la propria vicinanza in un discorso che ha suscitato la vicinanza e l’apprezzamento dei cittadini accorsi.[MORE]
Il presidente ha richiamato il tema con un duro attacco alle mafie: «Ci sono anche donne e bambini, i mafiosi non conoscono né pietà né umanità, non hanno alcun senso d’onore e del coraggio. I sicari colpiscono con viltà persone inermi e disarmate. Le mafie non risparmiano nessuno: colpiscono chiunque diventi ostacolo al raggiungimento dei loro obiettivi: denari, potere e immunità. La lotta alla mafia riguarda tutti» – ha poi sollecitato.
Soddisfatta l’esponente di Libera, Debora Cortisano, rappresentante provinciale delle vittime della mafia: «La sua presenza porta luce sulle tante storie che ancora chiedono verità e giustizia. Tanti di noi l’aspettano» - ha dichiarato la donna, nel discorso di accoglienza a Mattarella.
Secondo Mattarella, «la mafia è ancora forte e presente, controlla attività economiche, legali e illegali». L’obiettivo è dunque quello di «azzerare le zone grigie, quelle della complicità, che sono il terreno di coltura di tante trame corruttive».
Nel corso della cerimonia sono state citate oltre 950 persone, finite tra le vittime delle organizzazioni mafiose. Mattarella è stato accompagnato nella propria visita dal ministro dell’Interno Marco Minniti e da Rosy Bindi, presidente dell’Antimafia. La lettura dei nomi è stata accompagnata da lunghi applausi e dalla grande attenzione rivolta alle parole del presidente della Repubblica, che ha vissuto personalmente l’azione mafiosa a seguito dell’assassinio di suo fratello Piersanti, ucciso da Cosa Nostra negli anni Ottanta.
foto da: infooggi.it
Cosimo Cataleta