Corte di Cassazione: "Nessun obbligo dello Stato su nozze gay"
Cronaca Lombardia

Corte di Cassazione: "Nessun obbligo dello Stato su nozze gay"

martedì 10 febbraio, 2015

ROMA, 10 FEBBRAIO - E’ stato di fatto bocciato, il ricorso di una coppia gay a Roma sulla validità giuridica del proprio matrimonio. I due, avrebbero voluto sposarsi in Campidoglio e pubblicare le nozze. Cosa che non sarà possibile secondo la prima sezione civile della Cassazione in quanto nulla è previsto a riguardo nell’attuale configurazione legislativa. “Nel nostro sistema giuridico di diritto positivo il matrimonio tra persone dello stesso sesso è inidoneo a produrre effetti perché non previsto tra le ipotesi legislative di unione coniugale".[MORE]

 

Per lo Stato, dunque, non vi sarà nessun obbligo, per altro non imposto dall’Europa e nemmeno dalla Costituzione. Ma “serve un tempestivo intervento del legislatore” per la tutela dei diritti legati all’art.2 (“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.) Se l’ordinamento non prevede questa possibilità, è pur vero che dovrà essere garantita la tutela delle coppie di fatto, tutela già azionabile secondo la Cassazione con diritti e doveri reciproci.

 

La sentenza (n°2400/2015) prende in esame per analogia gli art. 8 e 12 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, riferendosi tale ultima disposizione al matrimonio eterosessuale. Per gli Stati, resta la ampia libertà in materia “di estendere il modello matrimoniale anche a persone dello stesso sesso”. Nessuna discriminazione, è quanto si sostiene nella sentenza ma necessità di intervento. Alle coppie omosessuali, pertanto, va garantito uno “statuto protettivo” in attesa di un intervento legislativo, preso in esame anche da due precedenti sentenze della Consulta (2010 e 2014).

 

Per il Presidente dell’Associazione avvocati matrimonialisti italiani, Gian Ettore Giussani, “è assolutamente condivisibile il richiamo dei giudici ad una maggiore attenzione del legislatore in vista di una normativa che garantisca alle coppie di fatto” il rispetto della Carta Europea. Ora si attendono successivi sviluppi, anche alla luce delle precedenti tensioni nella Capitale, con il braccio di ferro dei mesi scorsi tra il sindaco Pd, Ignazio Marino, il prefetto Giuseppe Pecoraro e il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Lo stesso Pecoraro inviò al sindaco un atto di annullamento delle trascrizioni di 16 matrimoni gay. Ed in quella occasione Marino aveva sfidato la circolare del Ministero ed il prefetto stesso.

 

Stessa situazione nella città di Milano, nella quale il sindaco Giuliano Pisapia aveva svelato nel mese di Gennaio, di essere indagato per le prime trascrizioni effettuate ad Ottobre. Fattispecie simile si era verificata a Bologna, con il sindaco Virginio Merola. In quella occasione la Procura di Bologna aveva deciso di aprire un' inchiesta.

Foto da: news.fidelityhouse.eu

 

Cosimo Cataleta


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