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ROMA, 6 FEBBRAIO - Un’operazione congiunta tra le Procure di Roma e Messina ha portato la Guarda di Finanza ad effettuare 15 arresti per due associazioni a delinquere dedite alla frode fiscale, reati contro la pubblica amministrazione e corruzione in atti giudiziari. "Le indagini – fanno sapere le due Procure – hanno preso le mosse da distinti input investigativi convergendo sull’operatività dei due sodalizi criminali, consentendo altresì la ricostruzione di ipotesi di bancarotta fraudolenta da parte di soggetti non riconducibili alla struttura delle organizzazioni". [MORE]
Tra i fermati nomi eccellenti come l'avvocato siciliano Piero Amara, l'imprenditore Enzo Bigotti, tirato in ballo dalle intercettazioni Consip, l'avvocato Giuseppe Calafiore, socio e collega di Amara, il notaio Giambattista Coltraro, ex parlamentare siciliano eletto nella lista Movimento popolare per Crocetta e il professore universitario della Sapienza di Roma Vincenzo Naso.
L'inchiesta su un'attività di spionaggio e di controllo delle sentenze, vede indagato anche per concorso in corruzione l'ex presidente del Consiglio di Stato Riccardo Virgilio, per il quale il gip di Roma ha respinto la richiesta di misura cautelare. Secondo le verifiche delle Fiamme gialle attraverso un'attività di spionaggio e depistaggi l'organizzazione sarebbe riuscita a condizionate le sentenze dei Tribunali amministrativi, con in ballo affari per svariati milioni di euro. Arrestato anche Giancarlo Longo, fino a qualche mese fa pm alla Procura di Siracusa e poi trasferito, per motivi disciplinari, al tribunale civile di Napoli.
Secondo l'accusa, negli ultimi cinque anni, gli indagati sarebbero riusciti a condizionare anche alcuni processi civili, tentando di depistare alcune inchieste. Tra le contestazioni gli ottantottomila euro, oltre a una vacanza a Dubai, che Amara avrebbe pagato a Longo per ottenere informazioni su alcuni procedimenti in corso, come quello milanese su Eni.
Giuseppe Sanzi