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PYONGYANG, 13 APRILE – La Corea del Nord sembra pronta a condurre un nuovo test nucleare. A rivelarlo alcune immagini satellitari del sito di Punggye-ri, apparso pronto per quello che sarebbe il sesto test dal 2006 per il Paese di Kim-Jong-Un.
Più precisamente, le fotografie mostrerebbero una costante attività nei pressi del portale nord del sito, con personale in transito e operativo anche nell’area amministrativa ed in parte nel centro di comando.[MORE]
Nonostante l’allarmismo scatenato dalle immagini dei satelliti, gli ufficiali dell’esercito Sud Coreano hanno gettato acqua sul fuoco, escludendo un imminente esercitazione nucleare e dichiarando che le attività registrate non hanno nulla di insolito.
La tensione è comunque particolarmente alta, considerati i recenti trascorsi di Pyongyang che ha già effettuato altri test all’inizio di quest’anno nel probabile tentativo di perfezionare un’arma in grado di minacciare il territorio statunitense.
Ad alimentare le speculazioni è stata poi la notizia che le autorità nord coreane avrebbero comunicato ai reporter stranieri presenti nel paese in occasione del centocinquesimo anniversario della nascita di Kim Il Sung, padre fondatore della corea del Nord, di prepararsi ad un grande evento.
Secondo alcuni esperti il regime starebbe pensando ad un lancio missilistico in coincidenza con le celebrazioni.
La politica quantomeno provocatoria di Pyongyang ha scatenato una durissima reazione da parte degli Stati Uniti. La portaerei Carl Vinson è in navigazione da Singapore verso le acque vicine alla penisola Coreana, dove Washington prenderà parte ad alcune esercitazioni insieme alla Corea del Sud, in un evidente tentativo di scoraggiare eventuali test missilistici.
Resta invece ambigua la posizione di Pechino. La Cina è infatti il principale partner commerciale e politico del regime di Kim Jong Un, e finora non è intervenuta apertamente nella vicenda, limitandosi ad auspicare una pacifica risoluzione della questione nucleare. Trump, in ogni caso, ha dichiarato di aver avuto una proficua conversazione sul punto con il premier Xi-Jimping.
L'opinione pubblica cinese è tuttavia contraria ad un'escalation della violenza. Alcune testate vicine al partito comunista hanno infatti dichiarato che nessuna delle potenze avrebbe interesse ad un conflitto armato. Prova ne sarebbero le reiterate richieste di intervento americane nei confronti di Pechino, nel tentativo di risolvere la vicenda senza colpo ferire.
Il recente raid statunitense in Siria ha comunque reso chiaro che Washington è pronta a rispondere con la forza ad eventuali provocazioni di stati terzi.
Quale sia effettivamente il potenziale delle armi di Pyongyang non è ancora chiaro. Secondo il ministro della difesa Australiano, la Corea potrebbe sviluppare un missile con una gittata sufficiente a colpire la terraferma americana o australiana nel giro di due anni. Altri esperti invece ritengono che sia necessario un tempo superiore. Resta, in ogni caso, elevato il grado di allerta.
Paolo Fernandes
Foto: indiatimes.com