Contributo solidarietà, il Nord sarà il più colpito
Economia Lazio

Contributo solidarietà, il Nord sarà il più colpito

sabato 20 agosto, 2011

ROMA, 20 AGOSTO 2011- Dagli studi fatti dalla CGIA di Mestre, il “contributo di solidarietà” andrà a gravare principalmente sulle regioni del Nord. Tuttavia, come aggiunge Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA. “E’ chiaro che il maggior peso fiscale a carico dei contribuenti del Nord è dovuto al fatto che i livelli di reddito più elevati si concentrano proprio in quest’area”. [MORE]

 

 
Attraverso gli ultimi dati a disposizione del Ministero delle Finanze relativi alla distribuzione regionale dei contribuenti (dichiarazione dei redditi anno 2008), gli esperti del CGIA sono arrivati a stabilire che, in riferimento ai circa 500.000 soggetti Irpef che dichiarano un reddito superiore ai 90.000 €, il 61,71% risiede al Nord, il 22,72% al Centro e il 15,57% al Sud.

 

 

 
Inoltre, la Regione che vanta in assoluto il numero di “super-ricchi” è la Lombardia, con 132.316 persone fisiche che dichiarano più di 90.000 €. Segue il Lazio (64.077 contribuenti), l’Emilia Romagna (46.755) e il Veneto (46.372).


Le Regioni che invece che presentano il minor numero di soggetti Irpef che potrebbero essere colpiti dal suddetto contributo sono: la Basilicata (1.904 contribuenti), il Molise (1.287) e la Valle d’Aosta (1.178).

 
In riferimento ai dati contenuti nella Relazione Tecnica allegata alla Manovra bis, il “contributo di solidarietà” dovrebbe portare alle casse dello Stato circa sui 3,8 mld di euro. In base a quanto affermato sopra, la Regione dalla quale arriverà il maggior gettito è la Lombardia con quasi 780 milioni di € (pari al 20,43% del totale). Segue il Lazio, con 389 milioni di € (pari al 10,19% del totale) e il Veneto, con 343,6 milioni di € (pari al 9%). A livello di macro area, invece, il Nord verserà il 54,59% del gettito totale (pari a 2,08 mld di €), il Centro il 21,12% (pari a 806,3 milioni di €) e il Sud 927,1 milioni di euro (pari a 24,29%).

 
Tuttavia, come avverte Giuseppe Bortolussi, “Con questa misura vengono colpite le persone fisiche già conosciute al fisco e che già oggi versano allo Stato una pressione fiscale reale ben superiore al 50%. Mentre chi è completamente sconosciuto al fisco ancora una volta la fa franca, in barba a qualsiasi principio di equità e giustizia sociale”.


Rosy Merola


Autore
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